SAN SALVO – Organizzare lo sciopero generale della Trignina, costituirsi parte civile nel processo su autovelox selvaggio, sporgere denuncia alla Corte dei Conti dell’Aquila e chiedere un incontro al procuratore presso il Tribunale di Vasto, Francesco Prete. Torna a dissotterrare l’ascia di guerra Pro Trignina, il comitato sorto a gennaio per protestare contro i Comuni che comminano multe a raffica servendosi di autovelox imboscati lungo la Fondovalle Trigno, la Statale 650 che collega Abruzzo, Molise e Campania. Dopo il vertice in Prefettura, che non ha soddisfatto gli attivisti del comitato, sono previste nuove, forti iniziative. Gli iscritti torneranno a riunirsi dopodomani, convocati dal presidente, Antonio Turdò, alle 9.30, presso l’area di servizio Il Girasole, a Dogliola. All’ordine del giorno le iniziative da adottare, tra cui “attività di mobilitazione con sciopero da effettuare sulla Statale 650, la nomina dell’ufficio legale di tutela dell’associazione, che dovrà costituirsi parte civile in vista del procedimento giudiziario contro i 16 indagati” nell’inchiesta sull’utilizzo degli autovelox da parte dei Comuni e una “denuncia presso la Corte dei Conti”. Il comitato vuole l’annullamento di migliaia di contravvenzioni e il risarcimento dei danni per gli automobilisti.
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