VASTO – “Sono sempre stato contrario al progetto della rete di piste ciclabili”. Inizia così la lettera aperta di Mario Baiocco, albergatore e consigliere comunale del Pdl a Vasto. Torna, dunque, d’attualità il dibattito sul percorso ciclopedonale che, una volta ultimati i lavori in corso, dovrà unire le Marine di Vasto e San Salvo. Riportiamo ampi stralci della missiva di Baiocco.
“Si è giocato con i termini: ritieni utile una pista ciclabile? Come del resto ha fatto questa Amministrazione ponendo la questione:pista ciclabile si pista ciclabile no.
E’ chiaro che la stragrande maggioranza risponde: si, vogliamo la pista ciclabile, come è chiaro che la stragrande maggioranza non ha nessuna idea di dove e di come viene realizzata.
Il tratto che, nelle intenzioni dei progettisti e della amministrazione Lapenna, dovrebbe collegare Vasto Marina a San Salvo Marina si sviluppa in modo che la pista rasenti le abitazioni, la pista è a mezzo metro dalle case e dalle strutture alberghiere. Se un residente esce per andare al mare deve stare attento a non essere investito da qualche incauto ciclista.
La zona è scarsamente controllata e controllabile dalle forze dell’ordine, anche in ragione di organici ridotti al lumicino. La polizia municipale non arriva neanche a controllare il lungomare Duca degli Abruzzi, figuriamoci il tratto retrodunale.
Il settore dei Servizi, a Vasto, soffre di una cronica carenza di fondi e di personale, come pensa il Comune di Vasto di manutenere il lungo tratto retrodunale? Ad eventuali cedimenti della struttura o ad eventuali atti vandalici, seguirà l’inevitabile degrado: la peggiore di tutte le bestie!
Davanti all’Oasi dell’Anziano, la pista compie una deviazione, passando davanti alle dune… E’ fin troppo facile prevedere che, non protetta dalle dune, quella parte di pista finirà per essere sempre piena di sabbia, fino anche a scomparire sotto la sabbia nei mesi invernali.
La questione da porre non è, quindi: chi vuole o no la pista ciclabile. Tutti vogliamo della piste ciclabili, per fortuna non tutti vogliamo questa pista ciclabile.
Alcuni pensano che gli albergatori ed i residenti siano contrari per difendere un privilegio, quello di avere la spiaggia disponibile senza nessun ostacolo davanti. E allora? Che c’è di male se un cittadino difende la possibilità di avere una migliore qualità della vita e se un imprenditore difende il proprio lavoro sapendo che subirà delle perdite a causa di questa opera? Il previlegio di un imprenditore del turismo è anche il privilegio di tutte le famiglie che vivono anche grazie a queste attività: camerieri,cuochi, fornitori di tutti i generi, pizzerie e ristoranti…di tutto di più. Che questa amministrazione non abbia molta simpatia per la categoria degli albergatori si capisce bene dalle parole del capogruppo del Partito democratico, Mario Olivieri, che in Consiglio comunale ha definito gli albergatori … gente che tutto chiede e nulla dà!
I lavori sono arrivati, al momento, nei pressi dell’hotel Vittoria, dove molti alberi si apprestano ad essere abbattuti.
E’ di ieri la notizia della promessa di uno stanziamento di 110 milioni di euro da parte della Regione Abruzzo, per l’arretramento della Statale 16.
Che senso ha allora, a questo punto, insistere su questa pista ciclabile? Perchè abbattere alberi, rischiare il degrado sociale ed ambientale, danneggiare forse perennemente l’economia turistica quando fra pochi anni potremmo avere la risposta a tutte le domande? Una pista ciclabile che parta da Vasto marina ed arrivi a San Salvo marina attraverso la attuale Statale 16, pista che servirà tutte le residenze e tutti gli alberghi, compresi quelli che sono posti nella parte interna della Statale (come il Palace Hotel, Il Dakar, lo Sportig, l’hotel Montecarlo) e che dall’attuale progetto otterrebbero ben pochi dei presunti vantaggi.
Si fermi l’avanzamento dei lavori, prima di abbattere anche un solo albero, e si discuta sui tempi dell’arretramento della Strada statale 16, è quello che sento di chiedere, alla luce di tutte le argomentazioni presentate.
Qualora ciò non fosse possibile, preghiamo almeno che vengano poste in essere le misura per salvaguardare la sicurezza dei residenti e dei turisti, nelle aree in questione: sicurezza in termini di ordine pubblico e sicurezza in termini di rallentatori posti prima di ogni incrocio e di ogni accesso al mare, in modo che un eventuale incidente abbia lievissime conseguenze”.