martedì 21 Gennaio 2025
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Convention IdV, Di Pietro attacca Berlusconi: è come Saddam Hussein

VASTO – “Parafrasando le parole del presidente del Consiglio, si può dire che Berlusconi è stato, con il suo governo, il peggior presidente del Consiglio di questi 150 anni”. E’ stato Silvio Berlusconi il bersaglio preferito di Antonio Di Pietro nel discorso di apertura della quarta edizione de “L’incontro nazionale dei Valori”. Davanti ad una platea di un migliaio di persone, l’ex ministro delle Infrastrutture ha parlato delle questioni che hanno monopolizzato il dibattito politico degli ultimi tempi. Durissimo nei confronti del premier e del suo governo: “Noi dell’Italia dei Valori – ha tuonato dal palco – lavoriamo affinchè Berlusconi se ne vada per sempre prima della ricorrenza dell’unità d’Italia. Berlusconi è al tramonto e lui lo sa. Lo sanno anche i suoi che il regime è alla fine e
molti si stanno preparando ‘gattopardescamente’ alla transizione. E’ qui che dovremo stare molto attenti.”Presto ci sarà l’implosione di Berlusconi, che cadrà con il dito alzato, facendo finta di niente fino all’ultimo minuto, esattamente come Saddam Hussein”. Di Pietro ha poi lanciato strali a Bruno Vespa, definendolo “plenipotenziario del regime”: “Ci ha fatto sapere che L’Italia dei Valori doveva chiedere scusa per le sue affermazioni se voleva essere invitata a Porta a Porta, quasi che dovessimo chiedere il permesso a lui. Quello di far conoscere agli italiani la posizione dell’Italia dei Valori è un diritto”.

 

La platea

I fotografi dedicano molti scatti ad Antonio Cabrini: il calciatore campione del mondo con l’Italia di Bearzot nel 1982 è il responsabile per il Lazio delle politiche sportive dell’IdV. A Palazzo D’Avalos ci sono, tra gli altri, il deputato europeo ed ex magistrato Luigi De Magistris, i parlamentari Leoluca Orlando, Elio Lannutti (già responsabile dell’Adusbef, associazione che tutela i consumatori), Massimo Donadi (capogruppo alla Camera), Felice Belisario, Alfonso Mascitelli (coordinatore abruzzeze dell’IdV), oltre ai consiglieri regionali Carlo Costantini e Paolo Palomba. Dopo un minuto di raccoglimento in memoria dei soldati italiani caduti in Afghanistan, ad aprire ufficialmente la quarta edizione de “L’incontro nazionale dei Valori” è il saluto del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, seguito dal discorso di Costantini. Poi, la parola a Sergio Bianchi, papà di Nicola, uno degli studenti rimasti vittime del terremoto de L’Aquila.

 

Lodo Alfano e Costituzione

 

Riguardo al Lodo Alfano, la legge, approvava nel luglio 2008, che concede l’immunità dai processi penali alle prime quattro cariche dello Stato, Di Pietro ricorda che “si avvicina il 6 ottobre, quando la Corte costituzionale si pronuncerà sul lodo Afano e agli italiani diciamo di stare sereni, che, qualunque sia il verdetto, l’Italia dei Valori vigilerà”.
Poi, rivolto a Bossi: “Se un ministro ha giurato sulla Costituzione non può insistere con le sue tesi secessioniste. Anche per rispetto ai nostri giovani che vanno a morire all’estero per la bandiera
italiana”.

 

Condono fiscale

 

“L’Italia dei Valori – sottolinea Di Pietro – è contro il condono fiscale. Molti non sanno che, anche in queste ore, in Parlamento si tenta di far passare norme che agevolano l’evasione fiscale. Facciamole pagare, invece, queste tasse”.

“Apprezziamo la Lega quando fa proposte concrete, ma diciamo no al suo modo di interpretare il federalismo fiscale”.
L’ex magistrato dell’inchiesta “Mani Pulite” ribadisce anche che il suo partito “è contro le gabbie salariali”.

 

Mondo dell’informazione

“L’informazione – sostiene il presidente dell’Italia dei Valori – da motore della democrazia ne sta diventando il  cancro”. Poi, aggiunge: “Ormai l’informazione pubblica, che è quella che noi contestiamo, è quella che fa solo propaganda, piu o meno di facciata. L’Italia dei Valori chiede la cancellazione del monopolio della televisione privata a Berlusconi. Ricordo che le frequenze usate da Berlusconi per trasmettere giorno e notte i suoi contenuti spesso faziosi sono dello Stato. Non tutti sanno che Berlusconi paga, grazie ad una legge permissiva fatta dal centrosinistra l’un per cento dei suoi incassi per avere quelle concessioni: 24 milioni di euro a fronte di 2,4 miliardi di fatturato. Aumentano gli affitti ma non aumenta mai il canone”.