VASTO – Sei anni e otto mesi di reclusione. Questa la
condanna inflitta ieri con la formula del rito abbreviato dal giudice
monocratico del Tribunale di Vasto Elio Bongrazio, a Massimiliano
Cagnazzo, 37 anni, originario di Squinzano (Lecce) accusato di estorsione e detenzione illegale d’arma da fuoco. L’uomo, imprenditore edile, era stato arrestato il 27 marzo scorso dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Vasto mentre, in compagnia di un complice, riceveva a Vasto Marina da D.A., artigiano molisano di 40 anni, la somma di 1000 euro in contanti. Nell’operazione dei militari venne arrestato anche Marcello Finizii, 50 anni, anche lui imprenditore edile, che sarà giudicato prossimamente con rito ordinario. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del capitano Giuseppe Loschiavo, D.A. avrebbe conosciuto Cagnazzo per motivi di lavoro tempo addietro e, da qualche mese, questi avrebbe iniziato a chiedergli denaro sulla base di favori passati. Dopo aver in un primo tempo ignorato le richieste, l’artigiano molisano avrebbe ceduto per via di minacce verbali e anche fisiche: tra gli episodi contestati, quelli di aver sparato ai piedi della vittima e contro il parabrezza della sua auto e di avergli puntato la pistola alla tempia. Dopo aver denunciato i fatti, i carabinieri organizzarono la trappola, cogliendo sul fatto i presunti estorsori subito dopo aver intascato i soldi. Senza opporre resistenza, Cagnazzo, oltre al denaro, consegnò ai militari anche una pistola illegalmente detenuta con relativo munizionamento. Ieri la sentenza: 6 anni e 8 mesi. “Ne rischiava 9”, afferma il legale del 37enne, l’avvocato Giovanni Cerella, che annuncia ricorso in appello e sottolinea: “Il mio assistito è attualmente in libertà su decisione del Tribunale del Riesame”.