VASTO – Mille persone dentro il cortile di Palazzo D’Avalos, altre 200 davanti allo schermo gigante dello stand allestito in piazza del Popolo. Marco Travaglio si conferma, come negli anni scorsi, la “star” della festa nazionale dell’Italia dei Valori. A Vasto, è tornato a fare il pieno di applausi il giornalista de L’Espresso, scrittore di “instant book” d’inchiesta sul mondo della politica ed ospite “scomodo” della trasmissione “Annozero” di Michele Santoro (in bilico il contratto di Travaglio per la prossima stagione televisiva in Rai). Lo ha fatto in un dibattito sulla libertà di stampa, che lo ha visto protagonista insieme ai direttori de L’Unità, Concita De Gregorio, e del Tg3, Antonio Di Bella.
L’Italia come l’Iran
“Non esistono Paesi al mondo in cui si fanno manifestazioni per la libertà di stampa, tranne l’Iran”, ha attaccato Travaglio, riferendosi all’iniziativa indetta dalla Federazione nazionale della stampa per il 3 ottobre prossimo.
La guerra in Afghanistan
“Non ci trovo niente di strano – ha detto il giornalista – se in una guerra ci sono morti. E’ strano che noi la chiamiamo missione di pace. Negli Stati Uniti, nessuno si sogna di chiamarla così. Siamo noi che non stiamo capendo cosa facciamo. Mandiamo i nostri ragazzi attrezzati per una missione di pace, mentre gli altri sono attrezzati per la guerra”.