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L'opinione: "Quanto manca a Pasqua? Storia d'impotenza e vaticinio"

VASTO, primo dicembre 2009 – Non siamo neanche a Natale – che ormai il Natale ha perso la Memoria della tradizione e rappresenta un incubo per le famiglie costrette al consumismo di circostanza – e vorrei essere già a Pasqua.
Il buffo déjà-vu mi gira in testa al ripensare  ad un mio articolo del 2007: una Buona Pasqua ai sindaci del Territorio.
Tentavo di esortarli alla mobilitazione, palpando un clima già avvelenato ma apparentemente innocuo. La Città  e il comprensorio vivevano le prime avvisaglie di un’evoluzione che oggi ci appare più chiara e drammatica, diffusa tra la gente al punto da scacciare la bella convinzione che noi no, noi non siamo Terra di sopruso e malaffare.
Non siamo più “alle nottate aspettando l’incendio dell’ennesima vettura”, ma il malessere serpeggia e gli episodi d’intimidazione apparentemente isolati crescono ogni giorno.
Girando per i locali del centro storico s’avverte il timore degli esercenti: basta un nonnulla e ci scappa la rissa, apparentemente scaturita da futili motivi.
Adesso è inutile andare a scavare nella cronaca, descrivere gli innumerevoli episodi e le anomalie in essere qua e là nei quartieri; le forze dell’ordine sanno cosa fare e non saremo noi a dar lezioni fuori luogo. Certo è che non si può tacere l’immobilismo della classe politica di fronte al proliferare di un modus vivendi che fino a poco tempo fa era solo degli sfortunati altri che vivono altrove.
Al di là delle generiche dichiarazioni d’intenti in tal senso e delle riunioni a Vasto del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica,  non si avvertono serie politiche locali per arginare e dissuadere un disegno chiaro: creare il clima giusto per vivere di prepotenza.
Anche i bambini capiscono che le municipalità dispongono di mezzi importanti per regolamentare la vita civile di una città e, ad oggi, l’azione della politica in questo senso non si avverte oggettivamente. Anche il chiacchiericcio che vorrebbe imminente un’ordinanza di chiusura per i locali della Città entro le 22 è sintomatico del clima. Di solito la reazione istituzionale agli episodi di delinquenza  risulta inadeguata: non si possono adottare provvedimenti ad effetto che poi finiscono per danneggiare la maggioranza dei cittadini e gli operatori che del Pubblico Esercizio vivono, in una Città peraltro votata al turismo.

Allora vi ripropongo la mia datata Buona Pasqua anche se siamo solo a Natale, non già per smania d’apparire ma per esprimere tutta l’impotenza che si sente – da giornalisti votati alla cronaca dei fatti – quando ci si deve dire “l’avevo detto io”.

Buona Pasqua

La metastasi  criminale che attacca da tempo i tessuti sociali e produttivi di questa Città, deve essere asportata subito e senza esitazioni. Tutti dobbiamo renderci conto che è sotto attacco la nostra dignità, la nostra vita di cittadini liberi.

La pratica democratica che ancora e nonostante tutto resiste nel nostro Paese, ci impone di far riferimento alle istituzioni per organizzare una forte reazione popolare, che asporti il cancro adesso che è ancora asportabile.

Vorremmo dire anche del fondamentale ruolo della politica e dell’informazione in questa battaglia e per questo dobbiamo renderci conto che le dispute da cortile e le invettive cieche fanno solo danni.
Squalificano il grande ruolo dell’informazione e delegittimano la classe politica e le istituzioni che essa governa.

Abbiamo tutti il dovere di appassionarci a temi seri, stringenti, inderogabili.

• La lotta senza quartiere ad ogni forma di criminalità e sopraffazione
• L’impegno quotidiano di tutti per lo sviluppo economico e sociale del nostro Territorio.

Nei giorni della passione, morte e resurrezione dell’Uomo Gesù noi piccoli uomini dobbiamo riflettere sulla nostra condizione che può lentamente scivolare verso l’indigenza morale e civile.

Per tutto questo riflettiamo e impegniamoci tutti a ricercare tutte le forme utili alla difesa della nostra dignità di donne e uomini liberi.

Questa riflessione è affidata ai nostri amministratori locali ed in particolare ai Sindaci che devono rappresentare le istanze della nostra Collettività.

Buona Pasqua a tutti.

7 aprile 2007

Benito Mascitti

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