mercoledì 5 Febbraio 2025
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Pale eoliche a largo della costa, in città si accende il dibattito

VASTO – Si continua a discutere, a Vasto, sul progetto di realizzazione di un parco eolico in mare dinanzi al litorale di Petacciato, a 13 chilometri in linea d’aria dalla costa vastese.

Afferma Francescopaolo D’Adamo, ex assessore comunale alla Cultura e al Commercio: “I politici che si affrettano a dire che sono contrari ci spiegano il perché di questa loro contrarietà? Pare che non siano ancora state presentate osservazioni. Molti impianti eolici in Italia sono fermi, le pale non girano, come mai? Pagare la terra al contadino per l’installazione non è un problema, anzi. Questi sono anche contenti e, quindi, favorevoli all’iniziativa. Ottenere il permesso per le installazioni  forse qualche problema lo crea. In mare è più facile. Gli ‘scaricatori di barile’ – così D’Adamo definisce il politici locali – sulla terraferma adesso urlano, imprecano, si sbracciano. Ma vogliono davvero risolvere il problema?”

Questo il parere di un dirigente vastese di un’azienda metalmeccanica del Nord, laureato in ingegneria meccanica, segnalato dal blog internet “Noi Vastesi”, di Nicola D’Adamo. “Trovo molto interessante il dibattito che sta crescendo attorno al parco eolico off-shore . Interessante ma anche divertente, visto da uno scettico quale io sono. Scettico non dell’energia eolica in sé (credo sia un utile complemento alle fonti classiche, ma in aree geografiche molto diverse dalle nostre e con condizioni anemologiche ben più adatte), ma di questi tentativi nostrani. Leggo interventi che sono vere e proprie acrobazie dialettiche per dire quel ‘sì’ sussurrato all’impianto, annacquandolo tra mille distinguo e premesse. Poi ci sono gli altri, i pragmatici, quelli che sotto sotto sono anti-verdi, che quasi con sadismo sbandierano il proprio consenso, sostenendo che in fondo che vuoi che siano 54 torri da 100 metri, pensiamo a quante cozze ci possiamo ‘cavare’ dai piloni. Eppoi avete voluto la bicicletta? E adesso pedalate! Sono decisamente contrario a questa avventura e per capire che il fatto sia grave basterebbe applicare il buon senso che risiede nel detto: il gioco deve valere la candela. Sul sito Comuni Italiani si trova che a Vasto nel 2001 c’erano 12.500 famiglie e 17.000 abitazioni; a San Salvo 6.000 famiglie e 10.000 abitazioni. Con buona approssimazione potremmo dire che quel po’ po’ di scempio serve a soddisfare la sola cittadina di Vasto e San Salvo.Contiamo le bollette e vediamo che in un anno spendiamo mediamente 600 € per la bolletta elettrica. Ora chiediamo ad un qualunque vastese: per risparmiare 600 euro l’anno, saresti disposto a deturpare per sempre la vista del golfo da via Adriatica? ”.

L’ambientalista Ivo Menna attacca: “Una politica cervellotica, inadeguata, inconcludente, fatta di chiacchiere di chi continua a proporre un modello di sviluppo economico che i fatti stanno dimostrando sempre più in declino e in crisi, con conseguenze disastrose sull’ambiente. Quest’ultimo appesantito da gravi forme di inquinanti, che compromettono e minacciano la salute pubblica. Ecco il risultato ottenuto da politici che hanno occupato enti locali, Comuni, Province, Regione. Avrebbero potuto con largo anticipo prevedere accordi, anche con imprese private, e presentare, nella direzione di produzione di energie pulite e rinnovabili, progetti per dare risposte serie alla crescente domanda di energie”.