VASTO – Un esposto ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico oer chiedere di fare luce sulla vicenda rifiuti nel Vastese è stato presentato da Stefano Moretti (Lega Nord) e Riccardo Alinovi (Udeur). Nel documento, inviato per conoscenza anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto, alla Direzione investigativa antimafia e al Comando generale dei carabinieri di Roma, si chiede “l’intervento immediato nell’impianto si smaltimento rifiuti di Valle Cena per verificare le condizioni di lavoro degli operai e di tutti coloro che quotidianamente si recano presso la struttura. Infatti – scrivono nell’esposto Moretti e Alinovi – all’interno dei capannoni del consorzio sono stipati ingenti quantitativi di rifiuti trattati e di rifiuti indifferenziati. I rifiuti indifferenziati sono ad alto contenuto di carbonio organico ed i loro residui restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica, producono biogas e numerosi liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. Inoltre – sostengono nell’esposto Moretti e Alinovi – il caos generale che sta interessando il Civeta, e quindi il modo disorganizzato dell’accumulo di rifiuti, potrebbe far sfuggire all’attenzione rifiuti potenzialmente pericolosi per la salute sia di coloro che lavorano in loco, che delle popolazioni dei territori limitrofi”.
Ieri emergenza sfiorata. L’emergenza è scongiurata: il Civeta riapre. Ieri, lunedì 23 novembre, è rimasto chiuso per un’intera giornata. Conseguenze: camion in fila davanti ai cancelli dell’impianto di Cupello del consorzio intercomunale per lo smaltimento dei rifiuti. Il rischio: l’immondizia sarebbe rimasta per strada, se non si fosse trovata in extremis una soluzione. La cronaca di una giornata convulsa.
Ore 9. Cancelli sbarrati stamani al Civeta, il consorzio intercomunale per lo smaltimento dei rifiuti, che si trova a Cupello. Compattatori fermi davanti all’impianto di riciclaggio dei rifiuti di località Valle Cena. Il prefetto di Chieti, Vincenzo Greco, starebbe per firmare un’ordinanza con cui dispone lo scarico dell’immondizia. In caso contrario, i camion rientreranno pieni di rifiuti nei depositi di Vasto e da domani il pattume rimarrà per strada: non verrà raccolto. Di fatto, è la chiusura del Civeta, sommerso di debiti (circa 5 milioni di euro) e con la nuova vasca di raccolta chiusa perché non autorizzata dalla Regione. Nei giorni scorsi, dopo mesi di stallo e riunioni infruttuose, sembrava arrivata la soluzione, attraverso un accordo di massima raggiunto tra Regione e Comuni. Oggi la situazione torna a farsi critica.
Ore 18.30. Non ci sono novità. E questa è già una brutta notizia, perché domani l’immondizia rischia di rimanere per strada a Vasto, San Salvo e in altri 30 Comuni. Non si è ancora sbloccata l’emergenza rifiuti, dopo la chiusura del Civeta. E’ convocato per domani, alle 18.30, a Chieti, il vertice tra il presidente della Provincia, i rappresentanti dei Comuni e della Regione ma il rischio è che domani non si possa ritirare il pattume in un territorio che supera abbondantemente i 100mila abitanti. Alle 18.30, Gianni Petroro, responsabile della Pulchra, la società che gestisce a Vasto la raccolta dell’immondizia, descrive sconsolato la situazione: “Domani usciremo con i mezzi carichi e potremo sfruttare la loro capienza residua solo per effettuare la raccolta porta a porta nel centro storico. Nel resto della città l’immondizia rimarrà in mezzo alla strada”.
Ore 19.30. La soluzione c’è. “La Regione – spiega Domenico Molino, assessore alle Finanze del Comune di Vasto – ci ha dato una mano, tramite il settore Ambiente, attraverso una serie di istruzioni comunicate ai tecnici del Civeta per mantenere aperto l’impianto cupellese di Valle Cena”, che separerà i rifiuti umidi, da trasportare nella discarica di Isernia, dal resto dell’immondizia, che continuerà ad andare a Lanciano. In cambio, però, “bisognerà pagare il massimo: 120 euro per ogni tonnellata. La Regione si è impegnata a dare giovedì l’ok all’accordo di programma con i Comuni”, che prevede l’apertura della nuova vasca di raccolta a Cupello, un milione di euro per il potenziamento dell’impianto e la garanzia, prestata dalla Regione stessa, che i debiti accumulati (circa 5 milioni di euro) verranno pagati. Ricadranno sulle spalle, anzi nelle tasche dei cittadini: la tassa sui rifiuti raddoppierà.
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