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mercoledì 30 Aprile 2025
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Raccolta fondi per i terremotati, Cgil, Cisl e Uil replicano allo Slai Cobas

SAN SALVO – “Non è assolutamente vero che le cedole della solidarietà giacciono ancora dentro l’urna dove sono state depositate, ma le stesse sono state consegnate all’ufficio aziendale di competenza nella prima settimana di giugno”. E’ la Rappresentanza sindacale unitaria di Cgil, Cisl e Uil della Pilkington a replicare allo Slai-Cobas sulla vicenda solidarietà ai terremotati. Si spacca il fronte sindacale nello stabilimento specializzato nella produzione di vetro per automobili. Subito dopo il sisma de L’Aquila, i dipendenti della fabbrica di San Salvo avevano rinunciato a parte dello stipendio per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal tragico evento. Una polemica era stata sollevata nei giorni scorsi dallo Slai-Cobas tramite un comunicato affisso in fabbrica ed inviato alle testate giornalistiche dal coordinatore provinciale, Domenico Ranieri. “Nell’incontro della Rsu (rappresentanza sindacale unitaria, n.d.r.) con l’azienda, tenutosi prima delle ferie estive – scrivono in una nota i sindacati confederali – la stessa azienda ci ha comunicato i primi dati venuti fuori dal controllo delle cedole”, in cui “i lavoratori che hanno partecipato alla raccolta sono stati circa 800 e le ore raccolte sono circa 3mila 150”. Ogni operaio ha devoluto la paga corrispondente ad un numero di ore lavorative che lui stesso ha stabilito. Secondo Cgil, Cisl e Uil, nello stesso incontro con la dirigenza, è stato deciso che le cifre da destinare alla popolazione aquilana “sarebbero state trattenute dalla busta paga di settembre (quella che i lavoratori ricevono il 10 ottobre), in modo da avere minor peso sulla stessa”, vista la cassa integrazione che ha ridotto gli stipendi precedenti. Nella stessa riunione, “la Rsu insieme all’azienda ha stabilito che la società avrebbe tenuto per i terremotati abruzzesi lo stesso comportamento tenuto in occasione della tragedia di San Giuliano, cioè contribuendo in eguale misura” rispetto a quanto raccolto dai dipendenti. Cgil, Cisl e Uil invitano lo Slai-Cobas a non prendere “fischi per fiaschi”.