VASTO – “Io penso che l’ospedale di Vasto si possa fare in 3 o 4 anni. Spero di farcela: è una grossa scommessa, vediamo se ci riesco”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, intervenendo al Consiglio comunale in corso a palazzo di città. “Paradossalmente – ha sostenuto Venturoni – il problema non è economico. I soldi per i nuovi ospedali ci sono. E’ il Governo nazionale che ci sollecita a utilizzarli”, perché “dopo il terremoto, non si può dare un soldo alle altre Regioni, se prima non si concedono finanziamenti all’Abruzzo. Serve, però – ha sottolineato il titolare della delega alla Sanità della Giunta Chiodi – un progetto cantierabile. E’ un problema di tempi. E tempi veloci, visto che, se non si redige una programmazione seria fino al 2012, niente soldi. A Vasto, il nuovo ospedale si può fare in tempi brevi, nel senso che non costruiamo con i vecchi metodi: si fa una gara unica”, affidando la realizzazione dell’opera pubblica ad una sola impresa “per la costruzione chiavi in mano”. Nel 2000, l’allora assessore regionale alla Sanità della Giunta Pace, Rocco Salini, aveva promesso l’ultimazione dell’importante opera pubblica nel giro di 2 anni. “Spero di farcela – ha detto Venturoni – è una grossa scommessa, vediamo se ci riesco”. Se in Abruzzo dovranno essere realizzate nuove strutture a Vasto, Lanciano, Avezzano, Sulmona e Giulianova, attigendo fondi dal Patto per la salute siglato tre giorni fa col Governo nazionale, “più gli ospedali sono uguali, più abbattiamo i costi”. Venturoni ha anche parlato di “riconversione dell’ospedale di Gissi”, discorso che riguarda tutte le piccole strutture di una Regione che “ha 35 ospedali tra pubblico e privato”, per cui nei presidi ospedalieri minori va organizzato esclusivamente il servizio di Pronto soccorso, “in grado di garantire sul territorio il pronto intervento. Anche per un fatto orografico”, cioè per la presenza di rilievi collinari e montuosi, “al Vastese devono essere assicurati servizi graduali sul territorio”, fermo restando che “l’ospedale di Vasto non può più stare al centro della città, per assenza di parcheggi e perché deve essere facilmente raggiungibile da tutti i punti del suo comprensorio. La localizzazione tra la città e San Salvo, un’altra realtà in rapida espansione – ha detto l’assessore regionale – è strategica, visto che questa è una zona di confine” e quindi può attrarre pazienti, “anche dal Molise”. Il valore del vecchio San Pio da Pietrelcina è stimato tra i 4 e i 5 milioni di euro. Presenti al Consiglio comunale convocato per discutere sui temi della sanità anche i consiglieri regionali Antonio Prospero (Pdl), Antonio Menna (Udc) e Franco Caramanico (Pd), il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e Silvio Paolucci, appena rieletto segretario regionale del Partito democratico.
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