MONTENERO DI BISACCIA. Abitare sul confine tra due regioni non è sempre il massimo. Qualcuno potrebbe pensare il contrario, ma non è così. Bene lo sanno le 50 famiglie circa che abitano alla marina di Montenero di Bisaccia. Vivono a pochi chilometri da centri importanti come San Salvo, Vasto e Termoli, ma non riescono a vedersi garantiti in un raggio territoriale accettabile, uno dei servizi primari, quello dell’assistenza medica di base, il cosiddetto medico di famiglia (o condotto, come si soleva definirlo una volta).
Ce l’avevano, di stanza a San Salvo, ma in barba a quanto viene promosso sui cosiddetti accordi di confine, l’Abruzzo ha sganciato questa possibilità alle decine di residenti molisani confinanti, rispedendoli nell’agone dell’Asrem. Da qui parte una raccolta firme, che raggruppa buona parte dei residenti, che ci è stata consegnata brevi manu da Franco Patricielli.
«Siamo un numero di famiglie che abitiamo nel confine tra Abruzzo e Molise, nella contrada Costa Verde di Montenero di Bisaccia. Da sempre, per vicinanza, abbiamo avuto il medico di famiglia di San Salvo, autorizzati dalla Regione Molise, in quanto il nostro paese di residenza (Montenero di Bisaccia, ndr) dista diversi chilometri dalle nostre abitazioni e non c’è servizio urbano per raggiungerlo. Mentre San Salvo è ad appena 1,5 chilometri. Ora ci è stato tolto il servizio medico senza nessun avviso. Abbiamo chiesto spiegazioni al servizio sanitario di Termoli e alla Regione. Purtroppo è già trascorso quasi un mese e non abbiamo avuto nessuna risposta. Chiediamo al Prefetto di Campobasso di intervenire per risolvere il nostro problema. La nostra comunità è formata anche da persone anziane e bambini che hanno bisogno di assistenza medica tutti i giorni».