VASTO. Si è conclusa oggi presso la scuola primaria “G. Peluzzo” della Nuova Direzione Didattica la tre giorni organizzata dall’Università delle Tre Età di Cupello che ha riportato al centro dell’attenzione la figura del sacerdote Don Lorenzo Milani. Attraverso la testimonianza di uno degli allievi della scuola di Barbiana, Paolo Landi, sia a Vasto che a Cupello gli studenti e i loro insegnanti hanno potuto approfondire la vicenda di un educatore che ha fatto la storia dell’insegnamento.
Paolo Landi oggi si è intrattenuto a lungo con gli studenti di quinta elementare delle scuole della Nuova Direzione Didattica, li ha affascinati con i suoi racconti e con il suo entusiasmo, ancora vivo dopo 50 anni dalla morte di Don Milani. Ha ripercorso la sua esperienza fra i banchi di scuola e ha raccontato come l’opera del sacerdote abbia segnato una vera e propria rottura con un certo tipo di insegnamento che tendeva ad escludere chi si trovava in difficoltà, sotto ogni punto di vista. Con Don Milani la scuola diventò tante cose insieme, una palestra in cui si apprendeva l’arte del disegno, l’attività sportiva, si imparava a viaggiare oltre che a studiare sui libri. “Tutto ciò che si faceva però si fondava su una regola importantissima, quella di voler bene ai ragazzi” – ha spiegato Landi. La scuola inoltre doveva insegnare a pensare con la propria testa e per questo Don Milani faceva leggere il giornale ai ragazzi tutte le mattine, per approfondire e analizzare le notizie sotto tanti aspetti”.
La sua testimonianza è stata molto utile anche ai docenti che nella giornata di ieri hanno preso parte ad un seminario formativo sempre presso la scuola di Via Stirling, in sui sono emerse le difficoltà che gli insegnanti, in questo preciso momento storico, si trovano ad affrontare. Il mondo dell’istruzione non vive un periodo felice, tuttavia, ciò che Landi ha cercato di trasmettere è che bisogna continuare a lavorare anche se manca la certezza della riuscita. “E’ la speranza infatti la cosa più importante”.
Grande soddisfazione da parte della dirigente scolastica Concetta Delle Donne, per la riuscita di questa iniziativa:
“Abbiamo voluto fortemente questo incontro con Paolo Landi per riportare al centro dell’attenzione la figura e l’operato di Don Milani con incontri diversificati: uno aperto alla cittadinanza, un altro rivolto ai docenti e quello di oggi rivolto ai bambini che erano già stati preparati sull’esperienza di questo educatore. Lui invita i docenti ad amare i propri ragazzi al di là del metodo pedagogico, personalizzando l’insegnamento senza mai dimenticare lo studente che si ha di fronte.
In futuro pensiamo di organizzare una serie di eventi proprio centrati su Don Milani. Verso la fine della sua opera “Lettera a una professoressa” troviamo scritto: ‘Così abbiamo capito cos’è un’opera d’arte. E’ voler male a qualcuno o a qualcosa. Ripensarci sopra a lungo. Farsi aiutare dagli amici in un paziente lavoro di squadra. Pian piano viene fuori quello che c’è di vero sotto l’odio. Nasce l’opera d’arte: una mano tesa al nemico perché cambi. Per Pier Paolo Pasolini è ‘una delle più straordinarie definizioni di quello che deve essere la poesia’”.
I bambini hanno partecipato ponendo numerose domande a Paolo Landi, piacevolmente sorpreso per la preparazione e l’interesse dei piccoli studenti. Ad introdurre la mattinata sono state le letture di tre attrici della compagnia “Il paese dei teatri” che, con la regia di Giuliana Antenucci, hanno interpretato alcuni brani tratti dagli scritti di Don Milani. Presenti anche Fabio Bruno, presidente dell’ UniTré di Cupello e promotore in prima persona dell’iniziativa che ha seguito personalmente durante i tre giorni. Anche l’assessore Anna Bosco ha preso parte all’evento, ribadendo la necessità di promuovere la conoscenza fra i giovani di una personalità che ha lasciato un segno così importante nella storia della scuola italiana.