VASTO. Questa mattina in occasione della Giornata della Legalità il Tribunale di Vasto ha ospitato gli studenti del Liceo Artistico “Pantini-Pudente” e le classi terze dell’Istituto “Rossetti” che insieme hanno realizzato una scultura intitolata “Faro della legalità”. Frutto della sapiente collaborazione dei docenti Minerva Alessandra, Stefania D’Orazio e Giuseppe Colangelo e degli studenti dei due istituti, il faro è stato posizionato nell’atrio del Tribunale dove rimarrà quale ricordo di questa giornata.
All’inaugurazione hanno preso parte le dirigenti scolastiche Maria Pia Di Carlo e Maria Luisa Di Mucci, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vasto Vittorio Melone, il procuratore capo Giampiero Di Florio, il magistrato Italo Radoccia, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, il sindaco Francesco Menna, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni Nazionali combattentistiche e d’arma.
In un secondo momento tutti i presenti si sono spostati presso l’aula magna “Carlo Anelli” dove sono state affrontate diverse tematiche strettamente connesse al tema della legalità. Si è parlato su sollecitazione degli studenti di informazione, di rete, di cyberbullismo. A moderare il dibattito è stato l’avvocato Giampaolo Di Marco. Presenti anche il baby sindaco Simone Di Minni, l’assessore Anna Bosco, il vice sindaco Peppino Forte e il consigliere Luciano Lapenna.
“In rete troviamo vittime di odio e bullismo, gruppi che inneggiano ad assassini o che esaltano forme di ingiustizia. Quando entriamo in rete e ci comportiamo così scaricando il peggio di noi stessi dobbiamo ricordarci che lasciamo un segno, veniamo tacciati. C’è una legge che tutela chi è vittima di cyberbullismo? Sì esiste, non si tratta di leggi repressive ma ad esempio c’è la possibilità di chiedere la rimozione di certi contenuti, si può dunque sempre fare ricorso” – ha spiegato Di Florio.
“La mafia ha un ordinamento giuridico, una sua struttura ed un popolo fedele – ha detto il giudice Radoccia, raccontando anche la sua esperienza presso la Procura di Crotone dal ’99 al 2005. La mafia fa presa in alcuni contesti, laddove la gente la teme più di quanto tema lo Stato. Ma lo Stato deve agire, deve poter dare lavoro e deve proteggere il suo popolo altrimenti la gente arriva a perdere la fiducia.”
Si è discusso anche di giornalismo, di sapere e conoscenza nel mondo dell’informazione.
“In Italia c’è un problema di fondo, la mancanza di competenza. Se non si è competenti non si è obiettivi nel diffondere una notizia – ha detto Pallotta. Quella di oggi viene definita società dell’informazione, ma il giornalismo è un metodo scientifico, il giornalista deve saper distinguere la vera fonte da quella falsa e deve farsi portatore di questo metodo”.
Ad aprire e chiudere i lavori l’avvocato Melone che ha ricordato come la giornata della legalità serva a non dimenticare gli atti di coraggio dei giudici Falcone e Borsellino, ma anche di tutti coloro che hanno dato la vita affinché la giustizia fosse rispettata, come Peppino Impastato e Aldo Moro. “La nostra Costituzione quest’anno compie 70 anni, è giusto ricordarlo e soprattutto ricordarlo ai giovani che rappresentano i futuri cittadini e quella che sarà la futura classe dirigente”.
Le interviste a Vittorio Melone, Giampiero Di Florio e Italo Radoccia