VASTO. Il quinto mese dell’anno viene riconosciuto nel Cristianesimo come il mese dedicato alla Madonna, è infatti il mese in cui i cristiani rivolgono maggiormente le proprie preghiere alla Madre di Gesù. Abbiamo chiesto al parroco del santuario mariano dell’Incoronata, padre Eugenio Di Giamberardino, dove affonda le radici questa particolare devozione che interessa il mese di maggio.
“Per un’antica tradizione il mese di maggio è dedicato alla devozione a Maria, perché in passato i cristiani vedevano in Lei la donna più santa e più gradita a Dio e nei suoi confronti nutrivano un atteggiamento cavalleresco. Per onorarla utilizzavano i fioretti, cioè gli altari venivano addobbati di fiori. Ma non solo, presto si diffuse anche il rosario, cioè in origine una corona di rose con cui veniva omaggiata la Madonna. Successivamente alle rose vennero sostituite le preghiere, ed ecco che il Rosario divenne proprio la tipologia di preghiera rivolta alla Madonna.
Maggio – spiega Padre Eugenio – è conosciuto come il mese in cui sbocciano i fiori e quindi è stato associato già da secoli alla Madonna. E’ vero che la primavera comincia a marzo, ma è pure vero che si consolida qualche tempo dopo, con le giornate più lunghe, con un clima più caldo e adatto allo sbocciare delle piante.”
A Vasto sono tantissimi i fedeli che nutrono grande devozione per la Madonna dell’Incoronata, che si dice abbia risollevato i campi da una brutta siccità. Già dal mese di gennaio, con i 12 Sabati della Madonna (LEGGI) la parrocchia si prepara ad onorare la Vergine Incoronata, celebrata poi l’ultimo weekend di aprile. Lo scorso fine settimana infatti si è svolta la tradizionale festa (LEGGI) che ha richiamato come sempre gente da ogni dove.
“La festa dell’Incoronata anche quest’anno è andata molto bene sia da un punto di vista spirituale che umano. Le persone hanno avuto modo di pregare, di confessarsi, di prendere parte alle celebrazioni proprio in onore della Madonna. Inoltre è stata come sempre un’occasione ricreativa, in cui le famiglie hanno potuto trascorrere momenti di serenità e di festa in tutta tranquillità. Questa armonia – conclude padre Eugenio – oggi diventa sempre più difficile trovarla.”