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giovedì 13 Marzo 2025
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In Toscana ampliano il museo della ‘Vespa’ (figlia dell’Abruzzo e del Molise)

ABRUZZO. Nel 1946 nacque la Repubblica; e, assieme, fu costruito – a Pontedera – un ‘motorscooter’ destinato a modificare il costume degli italiani (e non solo). Nella cittadina toscana operava la Piaggio, sin dal 1884, che, già nel ‘24, era diventato un grande complesso industriale che poi ha dato vita ad un «Museo», inaugurato nel 2000. Qui sono esposti prototipi e modelli di una multiforme attività che ha toccato navi, treni, aeroplani, autocarri, autobus, veicoli bellici, teleferiche e funicolari. Qui viene esibito anche il progetto del primo elicottero, mai portato a termine, ma venduto agli Usa. All’epoca il Molise non era ancora Regione e conviveva con i ‘cugini’, formando gli Abruzzi ed il Molise. A Popoli viveva un geniaccio (Corradino D’Ascanio) che, con la matita in pugno, era veramente qualcuno e che si è occupato delle strumentazioni appena descritte. In senso lato, è possibile dire che l’“invenzione” della ‘Vespa’ è un poco anche molisana. Ed è giusto riaffermarlo perché il cognome del creatore è ben noto a Montenero di Bisaccia: è quello dei D’Ascanio, che hanno dato alla ventesima regione anche un Presidente della Giunta provinciale del Capoluogo. Ma di queste cose abbiamo già accennato su ‘termoli online’. Perciò passiamo alla novità che è quella del museo.

La Penisola era appena uscita da una guerra, e gli Italiani volevano risorgere. L’automobile era un lusso, perciò si camminava o a piedi od in bicicletta. Per avere una via di mezzo, Corradino invento la ‘Vespa’, il motoscooter che, a causa del rigonfio del suo corpo e della sua vita stretta, rassomigliava proprio al citato insetto, come anche nel ronzio del motore. Non era rigida, e manco meccanica, come una motocicletta, ma era elegante e delicata, di uso facile al punto di consentire agevoli spostamenti. Nei giorni di vacanza costituiva uno strumento ideale per vedere il mondo e per trasportare il proprio ‘amore’. Ma sapeva agevolare anche il lavoro. E, così, nel 1948, aggiunta una terza ruota ed un grande contenitore per oggetti, D’Ascanio la fece diventare un’”Ape”. Dell’attività della Piaggio era doveroso conservare la memoria. Ed è stato per questo che a Pontedera (dove dal 1924 c’era un grande complesso industriale, attivo sino agli Anni ‘70 e ora recuperato e restaurato) è nato il «Museo Piaggio», inaugurato nel 2000, che espone prototipi e modelli della sua molteplice attività.

Dato l’interesse del pubblico che lo frequenta (sinora 750.000 visitatori) si è sentito il bisogno di ampliare gli spazi (5.000 mq per il museo e 340 per esposizioni temporanee). Il museo (ingresso gratuito, ore 10-18, domenica e lunedì chiuso) ha sede nel vecchio grande stabilimento, che si può visitare in 45 minuti grazie ad un trenino elettrico. I 250 oggetti esposti, che testimoniano 130 anni di produzione industriale, consentono di ripercorrere un pezzo di storia d’Italia, dei suoi eventi e dei suoi costumi. Di certo la Vespa è stata ed è ancora vista e ammirata come qualcosa che esprime la creatività e la genialità del nostro Paese. Il «Times» l’ha definita «un prodotto interamente italiano, come non se ne vedevano da secoli dopo la biga romana». In decine di film la Vespa è stata posta sotto i riflettori. Nel Museo un posto di rilevo è stato riservato alla 125 cc. del 1951, di certo il modello più conosciuto in tutto il mondo, grazie a «Vacanze romane» di William Wyler (1953) che incassò 12 milioni di dollari. Nella pellicola la principessa in incognito (Audrey Hepburn) ed il paparazzo (Gregory Peck) scorrazzano in lungo ed in largo lungo le strade di Roma, non ancora piene delle buche di oggi. Una industria non poteva avere uno spot pubblicitario gratuito più efficace; e così le vendite crebbero vertiginosamente al punto che, sino ad oggi, sono state vendute nel mondo 20 milioni di ‘scooters’. L’occasione dell’ampliamento degli spazi museali ha permesso di celebrare i primi 50 anni del veicolo più riuscito: il «Primavera». Nato nel 1968, curato nella struttura e nelle vivaci tinte da ‘designer’ di sicura professionalità, è stato il più richiesto modello. Continua tuttora ad essere prodotto ed ha aggiunto – alla serie col motore diesel – quello con la trazione elettrica.

Claudio de Luca