BRUXELLES. Si è svolto lunedì 4 giugno il voto in Commissione Trasporti sui dossier del primo pacchetto mobilità che affrontano le questioni sociali e di concorrenza del settore del trasporto su strada. Da un anno svolgiamo un intenso lavoro su queste proposte della Commissione europea, al fine di risolvere i problemi di dumping sociale, di cabotaggio irregolare, di sfruttamento della categoria dei conducenti su strada.
Sebbene ieri alcuni risultati siano stati raggiunti, non possiamo ritenerci soddisfatti della votazione finale che poteva sicuramente essere più ambiziosa e garantire maggiori tutele alle imprese del settore.
Siamo riusciti a porre un freno alla liberalizzazione selvaggia del cabotaggio proposta dalla Commissione europea e abbiamo dunque sostenuto la proposta di limitare il cabotaggio stesso al solo viaggio di ritorno da un trasporto internazionale, in modo tale da conferirgli come unica finalità quella di evitare i viaggi a vuoto in giro per l’Europa.
Le operazioni di cabotaggio vengono ridotte a due per Stato membro e i mezzi dovranno necessariamente tornare entro 3 settimane nel loro Paese di origine e ivi restarvi per 3 giorni, prima di riprendere nuovi cabotaggi.
Il ritorno a casa limita fortemente il fenomeno di continuo stazionamento all’estero di mezzi che non rientrano mai nel proprio stabilimento di origine. Le imprese dell’est Europa non potranno più dunque rimanere in pianta stabile nel nostro Paese facendo concorrenza sleale alle nostre PMI.
Non è del tutto risolto il problema dei controlli. Da un lato si ha una importante accelerazione per l’adozione dei tachigrafi intelligenti che dovranno registrare la posizione ogni minuto di guida effettuato, ma da un altro lato non è stata recepita la nostra proposta di avere un portale GNSS europeo consultabile in tempo reale da tutte le autorità anche da remoto. Ci siamo pertanto opposti alla proposta adottata sui tachigrafi e continueremo a batterci perché diventi legge.
Inoltre, i gruppi di maggioranza hanno respinto la nostra proposta di maggiore tutela per i conducenti per i tempi di riposo settimanali. Avremmo voluto che si mantenesse la situazione attuale con una flessibilità su due settimane e che ai conducenti venissero assicurati alloggi adeguati per le loro soste, ma anche in questo caso hanno prevalso le maggioranze a trazione tedesca ed est europea, vedendo la nostra opposizione.
Stesso schema si è ripetuto per il distacco di lavoratori che si dovrebbe al solo cabotaggio nazionale ma non ai trasporti internazionali. Soluzione per noi non sostenibile, in quanto troppo spesso dietro la definizione di trasporto internazionale si celano cabotaggi irregolari.
Abbiamo con coerenza difeso tutte le posizioni sostenute nei lavori di Commissione in questo anno e intendiamo continuare dagli elementi positivi finora raggiunti facendo sì che vengano confermati nelle prossime negoziazioni con il Consiglio, sperando che si riesca a migliorare le altre nostre proposte non accolte in questa prima fase.