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venerdì 14 Marzo 2025
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Stefano e Maria Antonia, da due anni in Australia: “Torneremo a Vasto, ma non ora”

PERTH. Stefano Di Chiacchio e Maria Antonia Fiore sono due giovanissimi ragazzi vastesi, di soli 21 anni che hanno deciso di vivere un periodo all’estero, in particolare in Australia. Diplomati presso l’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, Stefano è partito ad ottobre 2016 mentre la fidanzata lo ha raggiunto un anno dopo. Sin dal loro arrivo hanno vissuto a Sydney mentre da qualche giorno si sono trasferiti a Perth dove hanno cominciato una nuova avventura.

LA STORIA DI STEFANO:

“Il mio viaggio è partito come un gioco, mia cugina già viveva a Sydney e un giorno mi chiese se volessi andare a fare il pasticcere lì. Sono arrivato di venerdì e il sabato già mi trovai catapultato a lavoro, aveva pensato a tutto lei, anche al mio alloggio.”

Com’è stato il primo impatto? “L’Australia mi è sembrata il paese dei balocchi, in primis perché lo stipendio viene dato ogni settimana, poi perché è rapportato al costo della vita. Non ti fanno mancare niente, non hai timore di arrivare a fine mese senza un soldo. E’ vero che ti fanno pagare anche l’aria che respiri, ma gli stipendi sono buoni. Se consideri che devi pagare anche l’affitto, quello che rimane ti fa ugualmente stare sereno. E’ ovvio che inizialmente ci vogliono sacrifici, devi lavorare e pure tanto, nessuno ti regala niente”.

Non hai mai sentito la mancanza di casa? “Nei primi mesi no, il primo anno l’ho vissuto proprio serenamente perché a parte Maria Antonia non avevo motivi per tornare. Ultimamente invece sto sentendo un po’ di nostalgia”.

Quindi non ti sei mai pentito di questa scelta? “Assolutamente no, Sydney è bellissima e credo che uscire di casa a 18 anni per andare così lontano sia un’esperienza che ti insegna moltissimo”.

La tua famiglia come ha preso questa decisione? “Mia madre a primo impatto non ci voleva credere, ancora adesso vuole che torni anche se è contenta per me. Papà invece mi ha sempre appoggiato, sapeva che era necessario andare via da casa. Vorrei farli venire qui a trovarci, ma spostare 4 persone è veramente troppo costoso”.

L’impatto con la lingua com’è stato? “Drammatico, sono arrivato che non sapevo una parola e la mia salvezza era Google Translate. Poi ho capito che dovevo darmi una mossa, adesso non ho più grandi difficoltà”

Avevi già sperimentato il mondo del lavoro in Italia? “Si ho lavorato da quando avevo 15 anni, sempre nel mondo della ristorazione. Non c’è paragone, ovviamente, rispetto all’occupazione in Australia”.

Pensi che rimarrai a vita in Australia? “Il mio futuro non lo immagino qui in Australia perché voglio vedere ancora altri posti e ho tanti progetti anche in Italia, poi perché è difficile rimanere a vita qui. A livello burocratico occorre un iter abbastanza complesso, non è come in passato”.



LA STORIA DI MARIA ANTONIA:

“La mia storia è diversa, quando ho scelto di venire in Australia uscivo da un periodo di confusione. Dopo la scuola ho provato un anno di università, poi ho lasciato perché non ero convinta di continuare. Poi è tornato Stefano in Italia e ho deciso di partire nel giro di un mese. Volevo mettermi un po’ alla prova e imparare la lingua. L’ho presa come esperienza a 360 gradi, per crescere, per me stessa e per staccarmi dalla vita famigliare. Non l’ho fatto per cercare lavoro”.

Il tuo primo impatto com’è stato? “Decisamente buono, sapendo che Stefano già ci aveva vissuto ero tranquilla, sia per la casa che per il lavoro che ho trovato in pochissimo tempo. Al contrario suo però io con la lingua ho ancora difficoltà, il mio carattere non mi aiuta a sbloccarmi e quindi ho deciso dopo questi mesi di volermi iscrivere a scuola. Per fare questo occorre un visto speciale e abbiamo deciso di rinnovarlo in un’altra città, a Perth.”

Perché avete lasciato Sydney? “Perché a Sydney gli affitti sono molto più cari, abbiamo approfittato per rinnovare il visto prima della sua scadenza, altrimenti saremmo dovuti rientrare in Italia. Abbiamo scelto Perth per vedere un posto nuovo, dista 5 ore di aereo da Sydney”.

I tuoi genitori come hanno preso la decisione? “Per loro è stata una doccia fredda. Gliel’ho comunicato insieme a Stefano, mio padre in realtà se lo sentiva, mia madre assolutamente no. Ora sono contenti perché sanno che tornando a Vasto ora non avrei opportunità, non saprei proprio cosa fare. Non sono pentita affatto, ho un carattere chiuso quindi buttarmi in questa esperienza è stato indispensabile per me.”

A Sydney che lavoro hai fatto? “Lavoravo in una caffetteria, ho imparato a fare tutto, in cucina, a servire come cameriera, a stare alla cassa. Mi sono trovata benissimo, al contrario di Stefano che ha cambiato tre lavori io sono sempre stata lì, un locale piccolino, vicino casa, con orari comodi.”

Adesso comincerai a studiare? “Adesso abbiamo fatto richiesta per un visto unico che permette a me di andare a scuola mentre Stefano non è obbligato, può lavorare. Per un altro anno possiamo stare qui, io però devo frequentare quattro giorni a settimana le lezioni e nel tempo libero posso lavorare, per un massimo di 20 ore settimanali.”

Avete già in programma un breve rientro a Vasto? “Dipende dalle pause scolastiche, non abbiamo ancora definito niente. Ci piacerebbe tornare per le festività di Natale.”

“L’Italia è sempre l’Italia, rimarrà per sempre casa nostra e ci torneremo, ma qui si sta bene, è un altro mondo” – conclude questa giovane coppia.