VASTO. “Paghiamo 18 euro a settimana, 70 euro mensili e viaggiamo su pullman da terzo mondo, non è possibile andare a lavorare in queste condizioni”, è questa la denuncia di un operaio Sevel stanco di viaggiare su mezzi di trasporto tutt’altro che confortevoli. Come si evince dalle foto una guarnizione di uno dei finestrini laterali è totalmente fuori dal suo posto e penzola vistosamente.
L’operaio ha dichiarato a Vastoweb: “Come se non bastasse viaggiare con autobus che perdono pezzi, oggi siamo arrivati anche con alcuni minuti di ritardo a destinazione rispetto la tabella di marcia. Io ed altri colleghi abbiamo preso il pullman che parte alle 12.50 dal terminal di via Conti Ricci e dovevamo essere in Sevel alle 13.50, ma siamo arrivati con circa 5 minuti di ritardo. Il nostro turno in fabbrica inizia alle 14.15 e siamo giunti giusto in tempo ed in affanno. Ogni giorno è un viaggio della speranza”.
Dalla ditta Cerella fanno sapere: “Per quanto riguarda il ritardo abbiamo avuto un disguido tecnico dovuto ad una sostituzione, ma la corsa è stata regolarmente garantita anche se con un piccolissimo contrattempo, mentre per il discorso della cornice del vetro non è nulla di grave o legato alla sicurezza. Si tratta di un componente di plastica che si è staccato e che può essere rincollato facilmente”.
A riguardo si è espresso anche il sindacalista Paolo Sallese che ha affermato: “Le criticità più volte denunciate dalla FILT CGIL, e che troppo spesso sono stati considerati attacchi personali e gratuiti dal presidente Angelo Pollutri del solito sindacalista, riguardo la scarsa efficienza dei veicoli non solo dal punto di vista meccanico ma anche di carrozzeria trovano conferma anche nelle lamentele degli utenti che utilizzano i servizi di trasporto pubblico. Ancora una volta emergono problemi che interessano la linea Sevel già in passato attenzionata in ordine alla mancanza dei posti a sedere, all’ inefficenza dei veicoli, alla sicurezza delle fermate ed alla pulizia dei mezzi, temi alcuni di essi oggetto di discussione all’ultimo tavolo sindacale di agosto. Per la FILT Cgil l’azienda ed il suo management o non sono sufficientemente attenti e preparati per affrontare e risolvere problemi così importanti oppure se lo sono non possono affrontarli e risolverli per problemi di natura economica. In entrambi i casi è grave che in presenza anche solo di una delle due condizioni, si facciano circolare mezzi che appaiono evidentemente trascurati. È una questione di immagine aziendale che troppo spesso è trascurata anche nelle questioni meno importanti, ed il tutto accade paradossalmente alla stessa azienda che in presenza di oggettive difficoltà economiche che le impediscono il ricondizionamento adeguato di autobus di una certa età e l’acquisto di nuovi autobus, oppure il pagamento degli stipendi con puntualità, poi si presta a sponsorizzazioni, a mettere a disposizioni servizi gratuiti, a spese di ristrutturazione ed affitto di nuovi locali, ecc… Per la Filt Cgil la priorità era e rimane il parco rotabile e l’investimento di risorse in sicurezza.“