VASTO. Oggi 13 novembre in tutto il mondo si celebra la ‘Giornata mondiale della gentilezza’, lanciata attraverso una conferenza del 1997 a Tokyo grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988) e da lì si è propagata in tutto il mondo. Molte scuole dedicano attività e percorsi specifici al tema che vanno ben oltre una sola giornata. Dal 6 al 13 novembre la Nuova Direzione Didattica di Vasto ha vissuto la “Settimana della Gentilezza”. In molti plessi i docenti hanno proposto ai bambini attività sull’uso delle parole gentili, sul rispetto delle regole e sull’attenzione all’altro. Attenzione anche alla gentilezza verso l’ambiente e gli animali.
E’ stata un’occasione in più per essere tutti un po’ più gentili, per moltiplicare le parole e i gesti di rispetto e attenzione verso gli altri e per riflettere sulle parole che quotidianamente usiamo.“Grazie”, “buongiorno”, “per favore”, “scusa”, “permesso” sono semplici parole che fanno bene al cuore di tutti, di chi parla e di chi ascolta, creano un ambiente sereno in cui vivere, e, per usare un’immagine, hanno un effetto boomerang. I bambini che vivono nella gentilezza oggi sono più felici e da grandi avranno gli strumenti per riproporre loro stessi una società gentile. Molte le attività svolte e in via di svolgimento: letture, animazioni, laboratori con le famiglie, uscite didattiche, giochi di ruolo, drammatizzazioni.
La dirigente scolastica, Concetta Delle Donne, sottolinea che “la Nuova Direzione Didattica vuole coinvolgere alunni e famiglie nella riflessione sulla necessità di educare alla gentilezza attraverso piccoli gesti che possono fare la differenza nei confronti degli altri, degli animali, dell’ambiente. Nella settimana dedicata è stato spiegato ai bambini che la gentilezza fa bene non solo a chi la riceve, ma soprattutto a chi la fa e che la gentilezza li aiuterà sempre nella vita, anche nel difficile e futuro mondo dei grandi, dove la gentilezza, prima a scuola e successivamente sul lavoro, è considerata una marcia in più, superiore addirittura a una grande intelligenza non accompagnata però da empatia nei rapporti col prossimo”.