ABRUZZO. Dalle 5.30, circa 80 carabinieri del Comando Provinciale di Teramo, assieme a quelli di Roma, Ascoli Piceno e Fermo, sono stati impegnati in una maxi operazione per l’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Teramo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di indagati a vario titolo per concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta ha permesso di fare luce su una fitta rete di spacciatori, in particolare localizzati nei quartieri ‘Annunziata’ e ‘La Rocca’ di Giulianova (Teramo), che erano riferimento di molti acquirenti che giungevano anche dai comuni vicini.
Eroina e cocaina arrivavano dall’Albania per poi essere spacciate in provincia di Teramo e soprattutto lungo la costa, con i proventi dell’attività utilizzati dai principali protagonisti della compagine criminale per godere di un tenore di vita altissimo. Cene da migliaia di euro, acquisto di case, decine di migliaia di euro sempre a disposizione, come dimostrato dal sequestro, nel forno di un appartamento, di 40mila euro in contanti.
Sono alcuni dei dettagli dell’operazione “Fort-Apache”, messa in campo dai carabinieri della Compagnia di Giulianova, con il coordinamento del pm Silvia Scamurra, e che questa mattina ha portato all’esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse del gip Domenico Canosa, a carico di altrettante persone tra rom ed albanesi.
Nel corso delle indagini, che hanno consentito anche l’individuazione del deposito dove venivano stoccate le sostanze stupefacenti ed utilizzato dai fornitori albanesi, sono stati sequestrati in una sola operazione 7 chili di eroina ed 1 chili di cocaina.