ABRUZZO. Per ora siamo ai primordi; ma, prima o poi, il Governo darà vita anche a questa novità. Difatti sta per essere presentata, dal Gruppo Lega, una proposta di legge alla Camera dei deputati con cui si pensa di portare avanti una riforma alla luce delle disposizioni approvate con la cosiddetta pace fiscale, applicando all’Italia qualcosa che è già vivo nell’esperienza tedesca. Con il disegno si pensa di introdurre nell’Ordinamento i Giudici tributari professionali che, nominati con concorso nel numero massimo di 800, concreteranno un’ulteriore Magistratura che opererà accanto a quelle ordinaria, militare, amministrativa e contabile.
Queste otto centinaia verranno suddivise tra Tribunali di primo grado, Corti d’appello ed una Sezione ‘ad hoc’ che siederà presso la Corte di cassazione. Ne sarà gestore l’organo dell’autogoverno di Giustizia tributaria e sarà prevista l’istituzione del Giudice monocratico competente per le controversie di importo non superiore a 30mila euro d’imposte e per le cause oggetto di reclamo e di mediazione. La riforma punta a tenere anche logisticamente separate le nuove figure professionali, “evitando – si legge nel documento – situazioni imbarazzanti, laddove gli uffici delle Commissioni si trovino ospitate in locali dell’Agenzia delle entrate; situazione che, è chiaro, mandano a carte quarantotto quel senso di imparzialità e di collaborazione che dovrebbe caratterizzare ogni approccio di ‘compliance’ da parte del contribuente”. Perciò i Tribunali tributari avranno sede all’interno di quelli ordinari e le Corti di appello tributarie all’interno delle Corti di appello. Per i giudici che operano in queste ultime l’incarico avrà durata quinquennale e non sarà rinnovabile. I concorsi pubblici si svolgeranno su base regionale; saranno per titoli e per esami orali ed avranno per oggetto il diritto tributario e il diritto processuale civile. Analoga strada per chi aspirasse alle Corti di appello e le materie saranno le stesse. Nel progetto di legge nasce la figura del Giudice monocratico che sarà applicato a controversie di valore non superiore a 30mila euro, sulle questioni catastali, nei giudizi di ottemperanza (senza alcun limite di importo) ed intutti gli altri casi tassativamente previsti.
Le controversie, per cui la legge prevede l’esperimento del reclamo-mediazione, sono decise da un giudice monocratico. Sarà attivata dinanzi a lui la procedura per dilazionare il contenzioso tributario. Si è Giudici fino al compimento del 70° anno di età.
A tutt’oggi, in materia, con l’attuale personale giudicante a disposizione, la Penisola appare spaccata. Vi sono stati anni in cui in Molise la Commissione tributaria regionale ha avuto bisogno di 213,3 gg. per una causa quando, in Valle d’Aosta, per concludere ne erano sufficienti appena 16. Per fortuna, dall’analisi dei tempi medi di deposito di una sentenza, salta fuori che la Commissione tributaria provinciale ne impiega appena 16,2 per il deposito di una sentenza. Nel 2014 sono ammontati ad oltre 7,5 miliardi di euro i ricorsi per Cassazione presentati dai contribuenti. E quel dato fu da primato perché faceva segnare un aumento del 27% rispetto all’anno precedente, a fronte di un numero di fascicoli rimasto più o meno invariato (10.673 contro i 10.696 del 2013).
Analizzando la provenienza delle sentenze emesse dalle Ctr, si nota che prevalgono Lombardia, Campania e Lazio, regioni che rappresentano, insieme, il 48,94% del totale dei ricorsi. Ma in termini economici a pesare è la sola Lombardia col suo 48,61% del valore totale. Ora la Commissione tributaria centrale è arrivata al capolinea; e, con essa, i Collegi molisani, benché i ricorsi trattati siano calati. Relativamente al I grado di giudizio quelli presentati sono stati circa il 10% in meno, sicuramente per l’introduzione dell’istituto della mediazione; ma con una lievitazione del 10% che ha interessato il II grado di giudizio. In termini di importi il valore totale delle controversie è stato pari a 30,5 miliardi con una media per singola controversia di 125mila euro. Dati di questo genere fanno comprendere che il Governo sta muovendosi bene, a condizione che si faccia presto a fondare l’intero sistema su figure giuridiche professionalizzate attraverso precisi concorsi, con Giudici veri e proprio e non più con presumibili ‘amici degli amici’.
Claudio de Luca