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venerdì 14 Marzo 2025
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La lettera di Maria Aurelia Del Casale: «Mi vergogno per questo coro di cicale»

SAN SALVO. Giunge in redazione la lettera firmata da una maestra Maria Aurelia Del Casale. Una lettera piena di amarezza rispetto a come è stata raccontata e commentata la vicenda che vede coinvolta un’insegnante, un atto di accusa anche contro noi giornalisti che siamo chiamati a fare cronaca, rei di non raccontare il bello della scuola. Da questa e da altre testate in questi anni di professione giornalistica ho cercato in diverse occasioni di raccontare quanto di buono la scuola offre, quindi pubblichiamo quando inviatoci dalla maestra Maria Aurelia, coscienti del momento delicato che la scuola nella sua interezza sta vivendo ma tranquilli nell’affermare, che da queste colonne non si è fatto altro che scrivere in modo scevro da sensazionalismi i semplici fatti, sempre dalla parte della buona informazione. Di seguito la lettera dell’insegnante Maria Aurelia.

Sono insegnante di Musica da 26 anni.

Tanti mi conoscono, sanno quanti progetti ogni anno cerchiamo di offrire ai nostri studenti, sanno il lavoro, il sudore, le lacrime, le gioie.

Oggi, anche per me, è il giorno dell’amarezza e del dolore.

In 26 anni mai, uno dei progetti realizzati nelle nostre scuole, è stato in prima pagina.

Tanti sorrisi, tanti abbracci, biglietti d’amore dei bambini, lettere vibranti di cuori e sorrisi, tutto consumato solo nel segreto delle classi, nessuna telecamera, nessun racconto, nessuno che ne parli sui gruppi social, né voci sulle pagine internet.

Tutto solo nel giardino incantato e distante della scuola.. nessun interesse per quanto abbiamo regalato ai figli di questo mondo , a quelli che oggi sono i giovani di questo paese. E quel che ancora è più grave, nessuna MEMORIA.

Abbiamo costruito eventi, abbiamo dato vita ad associazioni, abbiamo regalato momenti da condividere, cultura, arte, musica, festival …nessun giornalista della carta stampata ha mai pubblicato spontaneamente una foto, un racconto, un sorriso, né in prima né in altre pagine.

Oggi no..

Oggi tutti pronti, la scuola della nostra comunità guadagna addirittura la prima pagina.

Mi sorge il dubbio che anche su questo si voglia speculare, che ci faccia gola un giornale venduto in più, un like in più, mi sorge il dubbio che ci siamo abituati ad interessarci al brutto, perché il Bello no, non ci interessa.

Io non entro nel merito delle questioni giudiziarie, della superficialità con cui questa notizia è stata trattata dall’inizio. Non entro nemmeno nel merito delle continue notizie dei diversi giornali anche contraddittorie tra di loro. Non mi chiedo se tutto sia vero o tutto sia falso. Spero che questo sappia accertarlo la giustizia.

Io solo davvero mi vergogno per questo coro di cicale, come nella canzone di De Andrè “Domenica delle Salme “, di questo coro che si affretta a raccontare ancor prima che si accerti qualcosa, che si affretta a fare notizia. Di questo coro assente quando c’è da costruire.

Domenica delle Salme è oggi, per me“.