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lunedì 16 Giugno 2025
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Associazione A.Mare: «La lotta all’erosione è la nostra ragione di vita»

CASALBORDINO. Riceviamo e pubblichiamo per conto dell’associazione A.Mare di Casalbordino: “Da alcuni mesi assistiamo, increduli, ad una sistematica azione di disinformazione, con attacchi anche personali, nei confronti del Sindaco e di alcuni imprenditori turistici. “Casus Belli” la drammatica erosione della marina con la conseguente, irrefrenabile, voglia, da parte di qualcuno, di individuare i responsabili delle superficialità, delle scelte progettuali errate, delle presunte disparità di trattamento tra nord e sud, delle distrazioni di fondi pubblici a fini privati. Dall’alto della sua competenza, l’autore di tale polverone, ha dispensato randellate a destra e a manca, stigmatizzando, a suo dire, l’incapacità degli amministratori, l’egoismo di taluni imprenditori e la malafede di entrambi. Peccato non abbia voluto condividere questo suo sapere, questa sua “disinteressata” passione civile, nel convegno dell’associazione A.MARE dedicato al nuovo piano strategico AnCoRA, cui pure era stato invitato.

Avrebbe potuto fornire utili consigli e proposte innovative ma, forse, il nostro ingegnere preferisce trasformare la competenza in preveggenza e a tal fine i progetti diventano inutili, si rovesciano le responsabilità e le vittime diventano carnefici. L’avremmo voluto combattivo, dentro gli uffici delle opere marittime, ad elemosinare briciole di finanziamenti o anche solo quel minimo di attenzione capace di ridare speranza. Ci sarebbe piaciuta una parola di conforto di fronte al disastro di interventi rabberciati, tra bagnanti furiosi, nel pieno della stagione estiva. Nulla di tutto questo si è realizzato. Meglio, allora, abbandonare le polemiche e tornare ai semplici fatti: L’associazione A.MARE ha sempre considerato la lotta all’erosione la sua prima ragione di vita, realizzando negli anni, attraverso lettere, articoli ed interviste televisive, una continua azione di pungolo nei confronti delle istituzioni interessate. In ciascun intervento, l’associazione ha sempre avuto, come quadro di riferimento, l’intera marina, senza mai “attenzionare” una zona a discapito dell’altra, consapevole dell’unitarietà del problema. Le lettere protocollate presso il Comune e la Regione Abruzzo confermano tutto ciò, al di là di ogni ragionevole dubbio. Fino al 2014 tutti gli interventi realizzati sul lungomare di Casalbordino sono stati inquadrati all’interno del piano di finanziamento PAR-FAS 2007-2014 relativo al progetto RICAMA del Prof. De Girolamo. Tale piano non prevedeva interventi sul tratto nord del lungomare, vista la completa assenza di progetti preliminari o anche solo di studi di fattibilità. Ciò ha comportato, per tecnici ed amministratori, l’impossibilità di finanziare anche il più piccolo intervento lungo tale tratto, visto il rischio concreto di finire sotto le forche caudine della Corte dei Conti. Non a caso i primi lavori di ripascimento sono stati realizzati, a nord, subito dopo la conclusione del piano PAR-FAS citato. Nel 2015 l’associazione si è fatta promotrice, in sintonia con l’Amministrazione Comunale, della richiesta di partecipazione al piano di ripascimento attivo presentato dall’ Assessore Di Matteo, con la presentazione di un progetto relativo al tratto di lungomare posto tra il torrente Acqua Chiara e l’Hotel Sporting. Lo storno dei finanziamenti ne ha, purtroppo, impedito la realizzazione. Nel dicembre 2017, a seguito dell’intervento di ripascimento (400.000,00 euro!) realizzato durante il periodo estivo e rivelatosi drammaticamente inconcludente, l’associazione ha formalmente denunciato, in un incontro con i responsabili delle opere marittime, l’inefficacia dei lavori svolti, allegando copiosa documentazione fotografica e chiedendo un profondo ripensamento della strategia di intervento, visto l’aggravarsi dello “stato di emergenza”.

Alcuni frutti di tale discussione (nuove verifiche batimetriche della barriera soffolta a sud, impatto dei pennelli foce Osento sull’erosione del lungomare nord) sono oggi, non a caso, parte integrante del progetto AnCoRA. A.MARE è stata l’unica associazione privata, ad aver organizzato nel 2015, 2018 e 2019 ben tre convegni dedicati al tema erosione, con la partecipazione di tecnici, studiosi del fenomeno e politici regionali, nel tentativo di ampliare la conoscenza e la discussione del problema. Punto di arrivo di tali incontri, è stato la presentazione, in anteprima assoluta, del piano strategico AnCoRA, illustrato, commentato e discusso dal Prof Marcello Di Risio, ideatore dello stesso. I lavori, già appaltati, da realizzare nel corrente anno si inquadrano all’interno di questo nuovo piano strategico, che prevede esplicitamente, attraverso lo studio scientifico dei rischi legati al fenomeno erosivo, una rigida scala di priorità. La sequenza di esecuzione risponde a criteri di scelta oggettivi e non può essere modificata da meri interessi politici né tanto meno dalle richieste degli operatori. Se allora i primi interventi riguarderanno, come da progetto, il lungomare sud, già a partire dal mese di settembre abbracceranno l’altro versante, con la realizzazione di un pennello a nord del torrente Acqua Chiara. Per quanto riguarda, infine, il Sindaco Marinucci va sottolineato, al di là della partigianeria politica, come il suo primo intervento pubblico, all’indomani dell’insediamento, fu proprio la richiesta formale di fondi, inserita nel Master Plan, per la realizzazione di interventi strutturali sul lungomare nord, richiesta che si concretizzò, successivamente, con lo stanziamento dei primi 400.000,00 euro. Si possono avere le opinioni più diverse circa l’operato del Dott. Marinucci, ma l’impegno, l’equilibrio e la passione profusi nell’affrontare questo drammatico problema rappresentano una nota di vanto ed una grande speranza di soluzione futura.

Con questa lettera sull’erosione l’associazione A.MARE non vuole assolutamente alimentare polemiche capaci solo di distogliere lo sguardo dai reali problemi e dalla ricerca di soluzioni. C’era la necessità di fare il punto sugli anni di lavoro spesi nel tentativo di individuare il giusto percorso e di stigmatizzare gli attacchi ingenerosi, che al di là della normale dialettica politica, hanno infangato le autentiche vittime di un disastro ambientale.

Di tutte le risposte scomposte ed inconcludenti ricevute ci preme sottolineare soltanto la ridicola argomentazione secondo la quale un’associazione di “cuochi” e “camerieri” dovrebbe tacere e cedere il passo a chi, Ingegnere laureato, dall’alto della sua conoscenza tecnica, solo è in grado di individuare le soluzioni e governare i fenomeni. Da “povero cuoco”, studioso di filosofia, voglio ricordare che la questione del governo dei tecnici, unici depositari della conoscenza, ha una lunga storia, a partire dal Libro VI della Repubblica di Platone. Una storia che abbraccia tutta la filosofia greca passando per la riflessione rinascimentale sul potere fino a giungere all’Illuminismo ed al “Trattato” di Hume. La dimostrazione di quest’ultimo, circa l’impossibilità di inferire logicamente giudizi di valore da proposizioni di fatto, insieme all’intrinseca impossibilità di ordinamento dei giudizi stessi, ha posto, definitivamente, la parola fine a qualsiasi pretesa di governo da parte dei tecnici. Alla gentile signora intenta a blaterare tali sciocchezze consiglio allora la lettura di “The Is-Ought Problem. An Investigation in Philosophical Logic. nel quale l’autore dimostra, con l’utilizzo delle tecniche logiche più avanzate, l’irrilevanza degli enunciati empirici della scienza nel dirimere questioni di valore, di cui le scelte politiche rappresentano, naturalmente, il punto più alto e complesso.
Forse, quando si tratta di decidere del “Bene Comune” il voto del “povero cuoco” e del “Grande Ingegnere” sono, ahimè, sullo stesso piano ed entrambi necessari.”

Il Presidente di A.MARE Nicola Bussoli