ABRUZZO. «La tutela della qualità dell’aria è un dovere cui le amministrazioni devono assolvere con serietà e continuità. La Regione Abruzzo, che con la precedente amministrazione aveva approvato un piano che non andava in questa direzione, deve ora assumersi la responsabilità di cambiare rotta», queste le parole dell’eurodeputato e portavoce M5S, Piernicola Pedicini, in merito al riscontro della Commissione europea sul piano regionale per la tutela della qualità dell’aria, approvato dalla Regione Abruzzo nel maggio dello scorso anno.
L’eurodeputato, in un’interrogazione, ha allertato l’Ue su una serie di criticità legate al documento, elaborato sulla base dei dati delle emissioni atmosferiche e concentrazioni in aria aggiornate al 2012. Inoltre, il progetto sembrerebbe basato su una copertura della rete di monitoraggio non sufficiente a descrivere in modo dettagliato il reale stato della qualità dell’aria.
«La Commissione europea, in risposta a una mia richiesta di chiarimento – prosegue l’eurodeputato – ha spiegato che, in base all’ultima relazione sul conseguimento degli obiettivi ambientali, l’Abruzzo ha superato la soglia consentita di ozono. Un dato che non fa ben sperare».
L’Ue ha chiarito inoltre chiarito che, secondo quanto stabilito dalla direttiva in materia (2008/50/CE 2, art. 17) per le zone dove le concentrazioni di ozono superano i valori obiettivo, gli Stati membri debbano garantire la messa in atto di un piano per la qualità dell’aria per conseguire i valori obiettivo. La Commissione non è in grado di effettuare una valutazione sulla proposta di revisione del piano regionale per la qualità dell’Abruzzo, in quanto la Regione non lo hanno messo a disposizione della Commissione, come auspicato, nel registro centralizzato dei dati (Central Data Repository).
«Sottovalutare l’impatto delle sostanze presenti nell’aria sulla salute è un atto irresponsabile – commenta Pedicini – invito la Regione, ora amministrata dal centrodestra, a intervenire su questo piano, aggiornando i dati ed effettuando un monitoraggio sull’aria che sia realmente efficiente. Non possiamo permettere che le negligenze di chi dovrebbe perseguire il bene pubblicano, finiscano per compromettere la salute dei cittadini».