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martedì 29 Aprile 2025
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Casalbordino, due giorni di festa per Sant’Antonio Abate

CASALBORDINO. L’Associazione Socioculturale Sportiva “Sant’Antonio Abate” di Vidorni di Casalbordino, organizza per domani 1 giugno e domenica 2 giugno la festa in onore di Sant’Antonio Abate. Domani nei pressi della chiesa che unisce le contrade di: Vidorni, Satrino, Piana d’Alloro e Piana Iannace e dintorni.

Con inizio alle ore 16.00, 16^ edizione del torneo di sticchio, alle 19.00 Santa messa officiata da Don Silvio Santovito, alle 20 torneo di scopa, alle 21.00 intrattenimento con il gruppo musicale “L’Angelo e i Birbanti”.

Domenica 02 giugno, alle ore 11.00 Santa messa, alle 16.00 Intrattenimento musicale con la “Fanfara dei Bersaglieri “A. La Marmora “ di Casoli, alle 17.00 onore ai caduti di tutte le guerre, alle 18.00 Santa messa con la partecipazione di Fra Domenico Sprecacenere nato nella contrada, a seguire solenne processione in onore del Santo, accompagnata dalla Fanfara dei Bersaglieri. La caratteristica, anche quest’anno, è che l’immagine del Santo Antonio verrà trasportata con un carro trainato dai buoi. Alle 21.00 spettacolo musicale con il Gruppo musicale “La Zanzarita Band”, tributo all’Orchestra Italiana e Renzo Arbore.

In entrambe le giornate sarà possibile consumare birra, arrosticini e la tradizionale porchetta, fuochi della ditta Lanci. Il Comitato porge ringraziamenti a quanti hanno contribuito alla realizzazione della festa, con il patrocinio del Comune di Casalbordino, a consigliare la sicurezza e il buon senso comportamentale, la protezione civile di Casalbordino “Madonna dell’Assunta”.

È festeggiato in tutta Italia, Sant’Antonio Abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente. Anche l’imperatore Costantino e i suoi figli, pare, ne cercarono il consiglio. La sua vita è raccontata da un discepolo, sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa.