mercoledì 5 Febbraio 2025
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«Ho rischiato di morire per una gravidanza, ma a Ginecologia ho trovato angeli»

VASTO. Una storia di buona sanità arriva dall’ospedale San Pio di Vasto, in particolare dal reparto di Ginecologia, a raccontarlo è una mamma:

“Mi chiamo L. C., ho 40 anni, purtroppo durante la gravidanza sono stata ricoverata diverse volte. Fin dall’inizio non è stato facile, con molti problemi di nausea, vomito e rischio di aborto, ma grazie al riposo e alla cura di medici e infermieri siamo riusciti ad arrivare alla 34esima settimana di gravidanza. Purtroppo, nella notte di venerdi 21 giugno si sono rotte le acque ed è iniziato un travaglio lungo e doloroso, durante il quale non sono stata mai sola. Il bambino è nato (l’ho chiamato Francesco, come il ginecologo Francesco Matrullo che mi ha seguito), ma per me le cose si sono ulteriormente complicate e ho dovuto fare un intervento d’emergenza dove quasi ho perso la vita, successivamente sono stata ricoverata in rianimazione.

Quasi tutti i medici erano presenti per me nella sala operatoria, il dottor Biondelli, il dottor Marchesani (che definirei un angelo in questa terra), il dottor Matrullo, il dottor Cianciosi e il dottor Bucciarelli, oltre che tutti gli infermieri del reparto.Tutti hanno presoi a cuore la mia storia, da loro ho percepito l’affetto, la preoccupazione, la vicinanza a me e alla mia famiglia. Non sono stata mai sola, neanche quando non ero lucida. E’ evidente che in questo reparto non si lavora solo per mandare avanti la struttura, ma per mandare avanti delle vite. Loro hanno salvato la mia vita, di mio figlio e del mio compagno.

Oggi tutti, in questo reparto, mi chiamano per nome ed io li chiamo angeli che permettono che la vita continui in questa terra. Qui si lavora perché si crede nella vita, nella famiglia e nell’amore verso il prossimo.

Ogni giorno in ospedale ho ricevuto il saluto del personale prima di iniziare il turno. Mi ricordo ancora i loro occhi che mi guardavano per capire quale fosse la cosa giusta da fare per mantenermi in vita: l’infermiera Filomena Gennarelli non ha staccato lo sguardo da me per tutto il tempo, tanto che a un certo punto eravamo come una sola persona. Grazie anche al nido che si è preso amorevolmente cura del mio bimbo mentre non potevo occuparmene.”