VASTO. Vasto si appresta a festeggiare il suo Santo Patrono San Michele Arcangelo.
Tanti gli appuntamenti spirituali e di intrattenimento in programma per questo fine settimana, l’ultimo di settembre.
Per conoscere più approfonditamente le origini del suo culto e il legame con la città, abbiamo intervistato don Decio D’Angelo, sacerdote da 68 anni, che ci ha accolto in casa sua.
San Michele è il massimo difensore della fede cristiana, comandante delle milizie celesti. È per questo rappresentato iconograficamente come un guerriero con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di Satana, che ha sconfitto in battaglia, dopo che questi si è ribellato a Dio e che con le sue schiere precipita negli Inferi.
Perché la diffusione della devozione a San Michele è stata così ampia da diventare patrono del Occidente?
La risposta si trova nel racconto della prima apparizione avvenuta sul monte Drion tra il 490 ed il 493. Si narra che un ricco pastore di nome Gargano, omonimo del dio rupestre venerato nella zona, perse un toro che, aspetto da sottolineare, nell’iconografia cristiana rappresenta la fonte della vita. Perso l’animale, quindi, il pastore inizia le ricerche finché lo trova in una zona incredibilmente disastrata, impossibile da visitare, praticamente in mezzo a un dirupo. Il toro era inginocchiato dinnanzi a una grotta. Non potendolo raggiungere per l’asprezza della luogo, l’uomo pensa di ucciderlo e lancia una freccia che però, incredibilmente, gli ritorna indietro, colpendolo e ferendolo.
In questo racconto c’è un nodo storico, come d’altronde in tutti i racconti popolari, perché quando il popolo seppe di questo evento si domandò il perché e chiese una spiegazione al vescovo di allora che, da uomo di cultura, avrebbe potuto dare una risposta. Questi invitò il popolo alla preghiera e al terzo giorno gli comparve l’Arcangelo Michele che gli rivelò che quel luogo era sacro perché ‘suo’, perché ‘gli apparteneva’.
Il senso di questa apparizione è che San Michele prende il posto del semidio pagano e da quel momento il cristianesimo inizia a diffondersi, grazie all’Arcangelo che è l’espressione più alta della divinità in quanto difensore dell’Unicità di Dio. La fede cristiana si fonda su questa verità, e cioè che Dio è Uno, Creatore e Remuneratore, cioè premia il bene e punisce il male. Dunque, colui che è difensore dell’unicità di Dio, diventa il diffusore del Cristianesimo e il protettore di questa espansione e diventa, di fatto, il patrono di tutto l’Occidente, in modo particolare nel Medioevo.
Come e perché è avvenuta a Vasto l’adozione di questo Santo Patrono?
Vasto ha avuto, come tante città, dei malanni sociali e in più di un’occasione il popolo ha fatto ricorso all’Arcangelo al quale si attribuisce in modo particolare la protezione da un terremoto e da una pestilenza da cui la città è stata esente. La popolazione sentì quindi il bisogno di chiedere alla Santa Sede di dichiarare San Michele patrono di Vasto la Santa Sede concede a Colle questa petizione tramite il vescovo e nel 1827 San Michele Arcangelo è diventato formalmente Patrono della città e della Diocesi di Chieti Vasto.
Da quanto ci ha raccontato don Decio, quindi, il culto di San Michele non si è mai arrestato, non solo spiritualmente ma anche fisicamente e geograficamente, attraversando tutto il mondo occidentale con la cosiddetta Linea sacra dell’Angelo, o anche Strada dell’Angelo, una linea retta perfetta e inspiegabile, un tracciato fisico e ideale dei luoghi noti per le sue apparizioni, dove poi sono sorti imponenti santuari.
Secondo la leggenda, questa misteriosa e suggestiva Linea Sacra di San Michele taglia l’Europa per oltre 2.000 km, collegando sette monasteri dedicati all’Arcangelo.
La linea rappresenterebbe il colpo di spada che il Santo inflisse al Diavolo per mandarlo all’inferno e sarebbe un monito del Santo affinché vengano sempre rispettati le leggi di Dio.
I sette santuari della Linea di San Michele sono: Skellig Michael (Irlanda), St Michael’s Mount (Gran Bretagna), Mont Saint Michel (Francia), la Sacra di San Michele (Piemonte, Italia), Santuario di San Michele a Monte San’Angelo (Puglia, Italia) Monastero di San Michele (Grecia), Monastero di Monte Carmelo (Israele).
Quello più vicino a noi si trova in Puglia, sul Gargano dove sorge il Santuario di San Michele Arcangelo. Iniziato intorno al 490 anno della prima apparizione dell’Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano, questo luogo sacro è meta di moltissimi pellegrinaggi e dal 2011 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
La chiesa di San Michele Arcangelo di Vasto, che ne domina lo splendido golfo, e che si affaccia sul Gargano con il suo portale rivolto verso il Santuario di Monte Sant’Angelo, sarebbe anch’essa posta in linea d’aria lungo la retta del Santo? L’immagine sembrerebbe poterlo suggerire.
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