VASTO. Una situazione insostenibile quella che si vive ogni giorno in Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Concause del malessere sono l’assetto urbano e rifiuti mal differenziati.
Questo è quanto riferito da alcuni residenti che da circa due settimane stanno raccogliendo le loro firme in diversi punti della zona.
I rifiuti, gli escrementi e il pavimento sconnesso non agevolano la vita di chi abita nei paraggi, ma non solo. Anche chi vi si reca per dei servizi sta aderendo all’iniziativa perché incorre nelle problematiche di camminamento e di parcheggio delle auto. Tanti, infatti, sono le attività presenti nel circondario, tra cui anche una struttura che accoglie anziani e persone con disabilità: “ci sono barriere architettoniche e chi viene al centro si lamenta perché ha paura di cadere e a qualcuno è già successo. In più ci sono gli animali che nonostante ci sia un divieto di accesso vengono a fare gli escrementi davanti alla porta”, racconta la titolare Antonella D’Alberto.
“Stiamo facendo la raccolta firme anche per chiedere la videosorveglianza. Qui c’è il problema dello spaccio di droga. Abbiamo fatto anche le dovute segnalazioni ai vigili, ai Carabinieri e al comune, ma sono rimaste parole”, continua D’Alberto.
Intanto un avvocato lì residente e che si è messo gratuitamente a disposizione, lunedì 28 ha inoltrato una lettera all’Ufficio Servizi del Comune di Vasto, all’assessore competente e al sindaco, per sollecitare una soluzione.
Sul fronte della raccolta e il ritiro dei rifiuti, la Pulchra Ambiente non ritirerebbe quelli lasciati dai cittadini che abitano nelle palazzine che si affacciano su via Dalla Chiesa perché mal differenziati: “spesso gli amministratori non si occupano neanche di far spostare questi bidoni non ritirati o prelevati in orari in cui le persone girano per i propri servizi. Ma il problema più grande è che vengono differenziati male e quindi non ritirati. C’è inciviltà. So che c’è qualcuno che ha denunciato e, da quello che ho mi hanno detto, hanno fatto una multa di €800, che anche il denunciante è stato costretto a pagare pur non essendone colpevole. Siamo stanchi e stiamo facendo una sorte di coalizione”, conclude la cittadina.