VASTO. E’ stata scoperta stamani, 17 novembre, una stele commemorativa, benedetta da Padre Luigi Stivaletta, per ricordare il tragico evento in cui persero la vita 21 pescatori appartenenti alla marineria di Vasto e a quella di San Vito Chietino, mentre erano intenti nelle loro operazioni.
Il luogo dove è stata posta è Piazza Cap. Olivieri a Vasto Marina, scelta proprio perché il 16 novembre del 1899 i marinai partirono da quella zona, che oggi corrisponde a via Ortona, per l’ultima battuta di pesca.
Il motivo risiede nell’esistenza di un pozzo da cui attingevano per procurarsi acqua potabile da portare sulle barche. Il corteo si è recato, dopo lo scoprimento della targa, proprio in quella stradina, che si trova dietro la piazza, dove c’è questa fonte.
4 le barche a vela coinvolte nella tragedia e che affondarono a circa 500 metri dal litorale. Morirono ragazzi anche molto giovani, alcuni di 9 anni, altri di 14 che, insieme ai propri padri andavano in mare per procurare cibo alle famiglie.
Tanti gli interventi per rendere omaggio all’iniziativa. Hanno dedicato un pensiero alla memoria dei pescatori il presidente dell’Anmi, Luca Di Donato, il Comandante della Guardia Costiera del Porto di Vasto Tenente di Vascello Francesca Perfido, e il sindaco di Vasto, Francesco Menna.
Quest’anno ricorre, infatti, il 120esimo anniversario da quell’evento nefasto e l’assessorato alla Cultura ha voluto arricchire questa giornata dedicata alla memoria, con il suggestivo lancio di 21 rose bianche dal Pontile di Vasto Marina.
Subito dopo si è tenuta una conferenza presso il Circolo Nautico vastese nel corso della quale il Presidente dell’Associazione vastese della stampa Nicola d’Adamo e lo storico Lino Spadaccini hanno rievocato, attraverso la documentazione dell’epoca, la drammatica vicenda. Nell’ambito dell’incontro è stata ricordata l’importanza del mare per la nostra città che, soprattutto a quei tempi, permetteva il sostentamento dei cittadini che versavo in gravi condizioni di povertà. Le famiglie dei pescatori vivevano nel quartiere San Pietro così che le donne, affacciandosi dalla balconata del Muro delle Lame, potevano vedere i proprio mariti. Tanti i documenti letti dallo storico Spadaccini, tra cui alcuni articoli dell’epoca che riportano la tragica scomparsa dei marinai in mare.
“Vasto deve molto ai pescatori perché hanno fatto molto non solo per le proprie famiglie ma per la nostra città”, ha dichiarato D’Adamo.
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