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domenica 4 Maggio 2025
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Villadei: “Italia apripista di un filone nuovo di volo aerospaziale suborbitale”

VASTO. Tanti studenti, docenti e persone esterne interessata al tema delle tecnologie e dell’innovazione hanno riempito, stamani, l’Auditorium del Polo liceale “Mattioli” per il convegno dal titolo “Aeronautica e Astronautica, stato dell’arte e professioni del futuro”.

Numerose le informazioni condivise nel corso dell’incontro e che hanno chiarito vari aspetti, da quello meteorologico a quello legato al volo ipersonico, nonché alle sfide e alle opportunità future.

Un folto programma con le testimonianze dirette dei tanti ospiti tra cui il Maggiore Marco Santeramo, il Tenente Colonnello dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Daniele Mocio, il Generale del Cesma Giuseppe Cornacchia e il Tenente Colonnello Walter Villadei, Cosmonautica dello Stato Maggiore Aeronautico.

Moderati dal Generale Cornacchia, gli esperti hanno prodotto delle lextio magistralis sulle attività aeronautiche e spaziali, fornendo pillole di orientamento agli studenti rispetto alle diversificate professionalità giocate in campo.

Presenti il Sindaco di Vasto Francesco Menna, l’assessore Anna Bosco, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, rappresentanti delle forze dell’ordine e molti dirigenti scolastici.

Un’occasione unica in cui si è avuto il grande privilegio di ascoltare la voce di Walter Villadei, giovane cosmonauta che abbiamo intervistato a conclusione dei lavori, dopo un coinvolgente discorso in cui ha raccontato la sua esperienza personale agli studenti.

Chi è un cosmonauta e quali sono gli aspetti più delicati del suo addestramento?

Sono un ingegnere aerospaziale e partecipo all’interno dei programmi nazionali che seguono lo spazio e faccio parte di un percorso avviato dall’aereonautica militare che ha sempre guardato allo spazio e all’aerospazio come la dimensione verso la quale proiettarsi per l’innovazione tecnologica. Ho avuto il privilegio di iniziare l’addestramento nel 2011 e continuo ancora oggi in prospettiva di una prossima opportunità di volo. Siamo dei professionisti del volo che vengono controllati con una certa regolarità, l’idoneità medica al volo va verificata e questo consente di soddisfare alcuni requisiti essenziali per l’addestramento. Durante il volo ci sono dei momenti più particolari come quello dell’attività extraveicolare che impone uno sforzo psicofisico notevole, c’è l’eventualità di un rientro d’emergenza, di una depressurizzazione quindi ci sono tutta una serie di possibili situazioni di emergenza che sottopongono l’equipaggio ad uno stress psicologico e ovviamente potenzialmente anche fisico. L’addestramento è la chiave che ci consente di affrontare in sicurezza il volo. Noi veniamo dall’aeronautica militare e quindi per noi la sicurezza è un requisito essenziale. Attraverso l’addestramento bisogna essere pronti al momento giusto a seguire le procedure previste e affrontare queste condizioni nella modo più sicuro possibile.

Qual è il valore aggiunto fornito dall’Italia?

È straordinario. Siamo il paese che ha, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti, lanciato per terzi nella storia dell’uomo un satellite nel 1964 e da allora non abbiamo mai smesso di dare un contributo alle attività aerospaziali e spaziali. Realizziamo il 40% della Stazione Spaziale internazionale, abbiamo delle Industrie in grado di produrre lanciatori e satelliti, contribuiamo ai programmi europei e internazionali, contribuiamo al nuovo programma europeo di sicurezza dello spazio e in tutto questo siamo istituzioni attente e sensibili al settore spaziale ed aerospaziale. Abbiamo istituzioni come l’Aeronautica Militare che ha una naturale vocazione verso questo ambiente e contribuisce con i propri uomini e donne e professionalità a rappresentare l’Italia e in questo sono ovviamente privilegiato e onorato di poter rappresentare nel contesto degli astronauti l’aeronautica militare in Italia.

Qual è il progetto per il 2020 e quali esperimenti in serbo?

Sarà un anno estremamente interessante perché l’Aeronautica sta guardando con interesse a queste opportunità di volo suborbitale, quindi potremo in qualche modo essere ancora una volta apripista di un filone completamente nuovo di volo aerospaziale. Per quanto riguarda le missione lavoreremo nel 2020 anche nel coinvolgere e stimolare la comunità nazionale industriale e di ricerca scientifica per pensare gli esperimenti da portare in una prossima missione a bordo della Stazione Spaziale internazionale.

Guarda il video: