ABRUZZO. Esiste un’intera area di disagio e violenze che coinvolge le donne sulla quale cercano di intervenire le strutture di sostegno distribuite su tutto il territorio nazionale e che in Abruzzo rappresentano una delle migliori pratiche in Italia, per copertura territoriale (con 0,8 centri antiviolenza ogni 10.000 abitanti, al pari con il Friuli Venezia Giulia e con la Provincia autonoma di Bolzano), per numero di vittime prese in carico (466 su 1.440 contatti, in un solo anno) e con l’80% di queste strutture gestite da soggetti privati. È quanto emerge da una analisi di Uecoop Abruzzo, l’Unione europea delle cooperative su dati Istat in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nei primi dieci mesi di quest’anno – evidenzia Uecoop Abruzzo su dati EURES – sono stati già 94 in Italia gli omicidi con vittime femminili, quasi uno ogni tre giorni: 80 commessi in ambito familiare/affettivo e 60 all’interno di una relazione di coppia.
Nel 2018, le donne uccise sono state 142, una in più dell’anno precedente: in termini relativi l’anno scorso le vittime femminili hanno raggiunto il valore più alto mai censito in Italia, attestandosi sul 40,3%, a fronte del 35,6% dell’anno precedente. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner. In costante aumento negli ultimi cinque anni anche le violenze sessuali denunciate, che raggiungono nel 2018 i 4.886 episodi, con una crescita del 5,4% sul 2017 e del 14,8% sul 2014. Secondo l’Istat invece, quasi 1 donna su 3 (31,5%) fra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di abuso fisico o sessuale. I centri di assistenza – sottolinea Uecoop Abruzzo – forniscono servizi di primo intervento, ascolto e accoglienza coinvolgendo i componenti del network sociale territoriale, dalle forze dell’ordine alle aziende sanitarie fino agli enti locali, ma offrono anche supporto legale e psicologico, orientamento, collaborazione nella ricerca di una nuova abitazione o sistemazioni temporanee per allontanarsi subito dalla situazione di violenza. Una rete di supporto che a livello logistico negli ultimi cinque anni in Italia – conclude Uecoop Abruzzo su dati del Dipartimento per le pari opportunità – ha visto le case rifugio passare da 163 nel 2013 a 228 mentre i centri antiviolenza sono cresciuti da 188 a 285 con le cooperative sociali di assistenza in prima linea nell’affrontare un fenomeno che secondo gli ultimi dati Istat riguarda oltre 6 milioni e mezzo di donne.