ABRUZZO. Da qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi nazione, tra qualsiasi popolazione, i bambini avranno modi diversi di divertirsi e di giocare. C’è, però, un metodo comune a tutti i ragazzi e giovani di ogni età di divertirsi: quello di calciare una palla. E’ un fattore innato ed immanente nella psiche di tutte le persone. Se c’è una palla di mezzo, questa va calciata. Non è una novità, quindi, se il calcio è diventato un fenomeno di massa già nel 1800 ed, anzi, sport molto vicini a quello che è il calcio moderno erano praticati anche nell’antichità.
Ma, nella realtà dei fatti, il calcio cosa rappresenta nella cultura dei popoli? Nel mainstream di ogni giorno? Questo sport non è semplicemente una pratica ludica: è un vero e proprio stile di vita.
Il calcio come un collante tra fazioni diverse
C’è chi tifa una squadra piuttosto che un’altra, c’è chi supporta un team per più dettagli tecnici che questo presenta rispetto ad un altro. Ma c’è un momento in cui, per lo meno, tutti i tifosi si riconoscono in un’unica squadra: le competizioni internazionali. Quando un giocatore scende in campo con la maglia della propria nazionale, in quel momento lui sa che sta rappresentando i colori di un popolo intero. Sta rappresentando quel popolo in un certo senso.
Ed è in quel momento che non sono più migliaia ma sono milioni i tifosi, le persone che, se anche non amano il calcio, supportano la propria squadra del cuore con un tifo fuori da ogni misura. E’ importante mantenere vivo questo sentimento perché, senza il supporto dei propri tifosi, una squadra non ha la spinta che necessita per vincere un match importante.
Il calcio è lo strumento migliore per insegnare qualcosa
Si impara giocando, una frase comune sempre detta e ripetuta ai ragazzini di ogni età. Per loro è importante avere un riferimento che sia diverso dal maestro, dal professore, da una figura così distante da loro. Avere un “mister”, un “allenatore” o chi per lui che insegni loro il rispetto per i compagni e gli amici è il modo migliore per istruire i giovani al giorno d’oggi. La squadra diventa la nuova classe che, trasposta ad un livello più grande, diventa la società stessa.
Il rispetto per l’altro è fondamentale ed il calcio è il veicolo che molti personaggi illustri o meno hanno scelto per far passare meglio il proprio insegnamento. Insomma, giocare a calcio è un modo per insegnare ai ragazzi le regole del gioco della vita. Un gioco molto più difficile in quanto così spontaneo che, spesso, viene dato per scontato. A volte fin troppo.
Il calcio è tutto quello che le persone hanno
In molti Paesi del terzo mondo, i bambini non solo non hanno un futuro, ma spesso il diritto del gioco (diritto fondamentale dell’umanità) viene loro tolto. Per questo motivo, il più semplice degli sport, il calcio, diventa per loro l’unica ragione di vita, l’unica ragione per continuare a vivere una vita che loro non meritano. E’ per questo motivo che, in questi Paesi, si trovano giocatori che, spesso e volentieri, giocano oltre le proprie possibilità e diventano fuoriclasse.
Come è possibile negarlo loro? Il calcio è il motivo principale per cui tutti i giorni questi si svegliano, si vestono e combattono ogni giorno. Combattono per conquistare tutti i giorni un pezzetto di quella vita che hanno sempre ammirato da lontano e che, grazie al calcio, possono finalmente accarezzare.