VASTO. Dopo l’incontro della scorsa settimana tra il direttore generale Thomas Schael, il sindaco di Vasto Francesco Menna, quello di Lanciano Mario Pupillo e quello di Chieti Umberto di Primio e in cui è arrivato un no al piano di investimenti della Asl 2 in provincia di Chieti da parte del primo cittadino vastese e lancianese (Leggi) le polemiche non stentano a placarsi.
A riguardo Menna ha affermato: “Nessuna bocciatura da parte del sottoscritto alla nuova risonanza magnetica ed alla ristrutturazione della cucina del nosocomio di Vasto.
È chiaro a tutti che la Sua è una strumentalizzazione politica che lascia il tempo che trova negli spazi giornalistici. Mi creda: comprendo, seppur in qualità di giovane amministratore pubblico, le difficoltà del Suo ruolo, ma sarebbe auspicabile per tutti che Lei torni ad indossare gli abiti del tecnico che attua le scelte in base alle norme e ai fabbisogni del territorio, svestendo quindi quelli del politico che l’ha nominata che, di certo, non si addicono alla Sua figura.
E rimanendo sul tecnico, Le ricordo che il Sindaco di Vasto, al pari degli altri colleghi componenti la Conferenza dei Sindaci, non boccia alcunché; a tal proposito, mi è doveroso citare il vigente “Regolamento per il funzionamento della Conferenza dei Sindaci e del Comitato ristretto dei Sindaci di cui al D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, nell’ambito delle Unità Sanitarie Locali della Regione Abruzzo”. In base al combinato disposto artt. 2 e 13 del Regolamento in questione, è riscontrabile come a detto organismo rappresentativo siano attribuite solo competenze di esclusivo indirizzo politico-amministrativo e tra esse, in ambito programmatorio: “esamina il bilancio pluriennale di previsione ed il bilancio di esercizio e rimette alla Regione le relative osservazioni” (cit.).
Tant’è che insieme al collega Mario Pupillo e al collega sindaco di Casoli, Tiberini (espressosi per lettera), ci siamo permessi di esprimere preoccupazione rispetto ad una proposta che taglia 15 milioni di euro (sulla spesa farmaceutica, dei dispositivi, degli emoderivati, del personale e dei beni e servizi), taglia i medici al 118 medicalizzato ed, infine, su Vasto e Lanciano, taglia il laboratorio analisi, l’anatomia patologica ed il centro trasfusionale.
Quale Sindaco avrebbe potuto gioire all’esito di una riunione in cui – senza alcun confronto preliminare presso i Consigli Comunali e nei territori – si annunciano tali brutte intenzioni?
Naturalmente le nostre osservazioni non hanno alcun carattere vincolante, ma verranno comunque trasmesse alla Regione per le opportune conseguenti determinazioni.
La vera forza di imprimere la tanto auspicata svolta sta, invece, in capo a Lei, a cui la legislazione vigente (in particolare, il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502) affida piena autonomia programmatoria e gestionale nei limiti d’indirizzo ed economici propri della competenza regionale.
Spero voglia comprendere che attribuire al Sindaco i mancati investimenti sull’ospedale cittadino è quanto di più assurdo possa essere fatto.
La mia speranza è che le richieste contenute nel documento recentemente approvato, all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Vasto e che ho provveduto a consegnarLe in via ufficiale, trovino soluzioni efficaci e durature in tempi ragionevolmente brevi.
Restando a disposizione per qualsivoglia ulteriore occasione di confronto a beneficio della sanità del nostro territorio, saluto cordialmente.”
Per i consiglieri della Lega Davide D’Alessandro e Alessandra Cappa:
“Solo chi non ha il senso della responsabilità politica e persegue una piccola polemicuccia e strumentalizzazioni da strapazzo può pensare, come ha fatto Menna in compagnia di Pupillo, di votare contro il Piano di investimenti della Asl. Mettere a rischio, con un voto irresponsabile, la nuova risonanza e la ristrutturazione della cucina dell’ospedale, vuol dire non volere il bene dei propri cittadini, vuol dire operare contro Vasto. Non è accettabile!
E Menna deve smetterla di parlare a nome della città. C’è un ordine del giorno che lo impegna a recarsi da Marsilio, Verì e Schael, insieme a sei consiglieri comunali (tre di maggioranza e tre di minoranza), per affrontare il tema centrale che sta a cuore a tutta la città. Adesso comprendiamo meglio perché Menna abbia subìto quel voto. Il suo desiderio è fare il piazzista e non l’amministratore oculato e responsabile che tutti attendiamo da oltre tre anni. Vasto non può sopportare ulteriormente atti e dichiarazioni che la danneggino.”