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venerdì 9 Maggio 2025
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Nuove modalità per pagare il bollo, occhio al cellulare e limiti orari vicino alle scuole

ABRUZZO. Il 2020 ha portato con sé molte novità sul fronte delle tasse. Tra queste ce n’è una che interessa milioni di italiani: il ‘bollo’, vale a dire la tassa di proprietà sull’auto. Il cambiamento riguarda la procedura di pagamento che dal 1° gennaio viene effettuato tramite ‘PagoPa’, il nuovo sistema predisposto dall’Agenzia delle Entrate. Per l’utente cambia poco. Il bollo deve essere sempre pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza. Il calcolo dell’importo può essere ricavato sulla pagina dedicata del sito dell’Agenzia delle entrate o sul sito dell’Aci. ‘PagoPA’ non è una piattaforma dove pagare quanto piuttosto “una nuova modalità per eseguire tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, i pagamenti verso la P.a. in modalità standardizzata. Si possono effettuare i pagamenti direttamente sul sito o sull’applicazione mobile dell’Ente o per il tràmite dei canali, sia fisici che ‘online’, di banche e di altri prestatori di servizi di pagamento (PSP), come ad esempio le Agenzie di banca, gli ‘home banking’, gli sportelli ATM, i punti vendita SISAL, Lottomatica e Banca 5 e negli uffici postali“. E’ previsto uno sconto del 50% per i possessori di auto e di moto classificati di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 ed i 29 anni. Esenzione totale del bollo, invece, per un determinato periodo (a seconda della Regione di residenza), per chi acquista un’auto ibrida o un’auto elettrica. In Lombardia dal 2020 chi paga la tassa automobilistica in domiciliazione bancaria usufruisce di una riduzione del 15% sull’importo totale, pari circa a due mensilità.

Si preparano tempi duri per chi guida con l’occhio rivolto al cellulare. Una misura contenuta tra le norme per la sicurezza in discussione alla Camera prevede un forte inasprimento delle sanzioni (da 422 a 1697 euro) con sospensione della patente fino a tre mesi in caso di recidiva, per chi guida utilizzando lo ‘smartphone’. Cosa che insieme all’alta velocità risulta la principale causa di incidenti nel nostro Paese. Va detto che, dopo le recenti tragedie stradali (quella di Lutago o Senigallia), tra i parlamentari – sia di maggioranza che di opposizione – c’è una sensazione di dubbio sull’efficacia di ulteriori sanzioni e misure punitive. Insieme a questa disposizione viene anche introdotto l’obbligo di cinture di sicurezza per gli scuolabus con decorrenza dal 2024. Le modifiche al Codice della strada non finiscono qui. C’è anche la nuova norma sulla distanza di sicurezza laterale di 1,5 metri in caso di sorpasso di biciclette. Si limita inoltre la velocità nelle Zone scolastiche (di nuova istituzione) dove la velocità dovrà essere limitata ai 30 chilometri orari, almeno negli orari di entrata e uscita. Per quanto riguarda l’attraversamento dei pedoni, sarà possibile allestire attraversamenti rialzati ad altezza di marciapiede, con lo scopo di rallentare le auto. A questo si aggiunga la possibilità di utilizzare le cosiddette bande sonore per rallentare la velocità delle auto in transito.

A sollecitare una rapida approvazione delle modifiche da parte dell’Aula di Montecitorio è l’on. Raffaella Paita (Iv), dopo che esse sono state licenziate dalla Commissione trasporti già a luglio, in un clima bipartisan. Prima la crisi di governo e poi la legge di bilancio (che blocca l’iter delle leggi con spese) hanno fermato il testo. Paita, le cui proposte sono state accolte nel ddl votato in Commissione, chiede ora una rapida approvazione. Una sollecitazione condivisa da Sergio Battelli (M5s), presidente della Commissione Politiche Ue. Ma c’è il dubbio che le nuove norme, pure utili, non risolvano:”C’è una sensazione di frustrazione – dice la vice-Presidente della Commissione Deborah Bergamini (Fi) -. Sulla carta ci sono già tutte le sanzioni e le fattispecie, eppure non si riesce a far diminuire questi episodi“. Bergamini chiede di “investire in campagne di sensibilizzazione, perché non si può imporre per legge di tenere alla propria vita“. Analoga richiesta la fa Vincenza Labriola (Fi), che chiede anche maggiore presenza della Polizia sulle strade. “Qualsiasi legge sarà inefficace – ammonisce Battelli – se ciascuno di noi, non recupererà senso di responsabilità e senso del limite quando si mette alla guida“.

Claudio de Luca