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venerdì 14 Marzo 2025
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Bilancio del mercato invernale: rinasce la Serie A, flessione della Premier League

ABRUZZO. Si è da poco concluso il mercato invernale del mese di gennaio, capace di regalare più di altri anni colpi importanti e di primissimo livello, finalmente anche per quanto concerne il campionato di Serie A italiano. Sugli scudi ovviamente l’Inter, che con il colpo Eriksen sbaraglia un’importante concorrenza straniera facendo proprio un top del ruolo di centrocampista facendo fare un salto di qualità importante a tutto il movimento calcistico del Belpaese.

Non solo il danese però, perché tanti sono gli affari chiusi in Italia, nell’immediato o in prospettiva futura: ciò nonostante, come rivela un’accurata indagine pubblicata dal sito di scommesse sportive online bwin, la forbice tra spesa ed entrare è piuttosto sottile se paragonata a quella di altri campionati. Un rosso di appena – €34,37M fra entrate (179,98M) e uscite 214,35M) che non ha nulla a che vedere ad esempio con i 175 milioni di negativo circa patiti dalla Premier League, scossa in questi giorni dalla stangata subita dal Manchester City per il fair play finanziario, che costringerà la squadra di Guardiola a non disputare per i prossimi due anni la Champions League (oltre ad un’ingente multa da pagare).

Il dato più sorprendente in merito, che emerge dall’infografica in allegato, è legato alla lega americana MLS, capace di far registrare un rosso di 66 milioni di euro, a dimostrazione di come il calcio stia diventando sport sempre più globale, conquistando anche quella frontiera un tempo invalicabile a stelle e strisce, restia ai giochi con i piedi. L’Italia può dunque sorridere, in rapporto ai top campionati europei, pur facendo registrare colpi importanti come quello di Kulusevski, Kouame, Cutrone e Zlatan Ibrahimovic: gratis a livello di cartellino ma piuttosto esoso in termini di ingaggio.

All’estero alcune cose cambiano repentinamente, è il caso di quello spendaccione di Abramovich che ha stretto e non poco la cinghia nelle ultime stagioni, presumibilmente per far fronte alla spesa legata alla costruzione del nuovo stadio. Da che i Blues erano meta preferita dei migliori gioielli d’Europa, pagati a peso d’oro dal magnate russo, ora con Lampard in panchina si punta sui giovani soprattutto della propria Academy, anche con discreti risultati visto l’attuale quarto posto in Premier dei londinesi: è il caso di gioielli quali Abraham, Mount, Loftus-Cheek, Hudson-Odoi, Reece Jones.

Vi è poi il caso strano del Manchester United, la più nobile delle decadute d’Europa assieme al Milan ma con una netta differenza rispetto ai diavoli rossonero: le ingenti spese effettuate negli ultimi anni. Sebbene la partenza di Lukaku non sia stata minimamente sostituita da un erede, a centrocampo di recente si è speso non poco: dall’arrivo di Fred 2 anni fa per oltre 50 milioni di euro a quello più recente dell’ex Novara e Udinese, Bruno Fernandes: dallo Sporting Lisbona, il portoghese arriva per una cifra che tra fisso e bonus potrebbe toccare gli 80 milioni di euro.

Vero che l’ultimo lusitano che ha fatto lo stesso percorso si chiamava Cristiano Ronaldo, ma sarà difficile attendersi dall’ex Sampdoria lo stesso impatto sui poveri Red Devils.