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giovedì 1 Maggio 2025
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Giovanni Granati: “Falso quanto affermato sulla Poiana di Harris”

ABRUZZO. Riceviamo e pubblichiamo per conto del Falconiere Abruzzese Giovanni Granati:

“Il falconiere Abruzzese Granati, vicepresidente dell’associazione ambientalista l’Altra Italia Ambiente risponde al comunicato stampa della Soa (Leggi) dove si delinea ancora una volta la loro forte avversione verso un’arte millenaria, creando in ogni occasione possibile degli articoli che vanno a distorcere la realtà in maniera diffamatoria, infangando le arti e le tradizioni di un intero paese e quindi la nostra stessa identità, creandolo in un momento dove l’Italia intera piange le proprie vittime umane, sinonimo di totale indifferenza e inumanità.
Seppur sconcertato dagli atteggiamenti, reputo opportuno spendere qualche riga per rispondere a questa associazione che continua a scrivere fandonie anche in questa tragica situazione.

Facciamo un pò di chiarezza: la poiana di Harris non è un rapace comune in tutto il continente Americano come viene indicato dai membri della Soa.

Inoltre bisognerebbe capire cosa intendono per “la vera falconeria”; se i membri fanno riferimento alla falconeria medievale federiciana, anche qui scrivono in maniera del tutto non veritiera visto che anche nel medioevo venivano impiegati animali alloctoni. La falconeria come tutte le arti si è sviluppata con il tempo anche in altre parti del mondo, in altri continenti fino ad arrivare ai giorni nostri. La poiana di Harris in particolare, è un rapace che ha incominciato a svilupparsi in Europa (in Italia negli anni 70) in epoca moderna grazie alla scoperta delle Americhe ma che comunque ha trovato e trova grande utilizzo in tutto il mondo per la sua estrema intelligenza.

Altro punto su cui fare chiarezza e quello dei rapaci notturni; nascendo in allevamento si adattano al ciclo circadiano di colui che si prende cura dell’animale non ricevendo alcuno stress. Questo fattore è comprovato dal fatto che in allevamento i gufi possono arrivare a vivere fino a 30 anni.

Capite quindi che è alquanto improbabile che un animale che subisce stress possa vivere così a lungo in situazioni non consone alla sua salute.

Il mio appello più grande ora va alle redazioni. Lo smarrimento di una poiana di Harris per cattiva gestione (i falconieri sanno precisamente le posizioni dei rapaci che involano grazie a gps, radio e campanelli) non può essere motivo di pubblicazione di un articolo creato ad hoc da un’associazione di parte per screditare ancora una volta un’arte millenaria, riconosciuta da Unesco come patrimonio inestimabile sia sotto forma di arte venatoria che sotto forma di divulgazione ed educazione tramite dimostrazioni.

Viene inoltre il dubbio se la foto sia reale o una fake, visto che la poiana di Harris non ha braccialetti o anelli identificativi che ne deducono la nascita in allevamento tant’è che ad oggi agli stessi enti preposti non è arrivata nessuna denuncia di smarrimento da parte di allevatori, privati o falconieri(la denuncia di smarrimento è obbligatoria nel caso di allontanamento da parte di un rapace nato in allevamento).”