VASTO. Dopo la firma del “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro (Leggi)”, le aziende del territorio si sono adoperate per intervenire. Dalla sanificazione alla riorganizzazione logistica dei dipendenti, tante le misure volte a tutelare i lavoratori.
Un responsabile Ute della Sevel racconta: “La scorsa settimana ci siamo fermati qualche giorno per dare la possibilità agli enti interni di mettere in sicurezza tutte le postazioni di lavoro, rispetto alle distanze da adottare, di organizzare la turnazione della mensa, prevedendo così meno persone alla volta e sedute sempre adottando la spazio interpersonale adeguato”.
E ancora: “Stiamo cercando comunque di adattarci alla situazione rispettando le misure di sicurezza e di organizzare al meglio il lavoro. Se non ci fossero le condizioni per lavorare ok, ma se è possibile farlo non mettendo a rischio la salute di nessuno, perché questa va prima di tutto, allora è giusto continuare. Secondo me si ha bisogno di lavorare e non fermare l’economia. Devono essere comunque garantite sempre le condizioni di sicurezza in modo che nessuno debba soffrire oppure lamentarsi del fatto che le postazioni sono troppo vicine”.
Alla Sevel si torna a lavorare stamani, 17 marzo, col turno A, dopo che un comitato di vigilanza ha controllato che le misure siano state prese correttamente. Intanto nella serata di ieri l’annuncio dello sciopero (Leggi).
“Le linee scorrono più lente ma ciò permettere il distanziamento necessario. Mascherine e guanti sono stati consegnati già da mercoledì scorso e abbiamo disinfettante delle mani a disposizione già all’ingresso”, spiega il capo Ute.
Anche la Denso dopo la sospensione di sabato scorso e la chiusura dei cancelli alle 14, si è adoperata per predisporre le misure di sicurezza.
Le preoccupazioni degli operai non si sono però placate: “hanno chiuso per contingentare spogliatoi e mensa, ma sta di fatto che fino a sabato non era cambiato nulla. Io penso che l’azienda dovrebbe chiudere per un periodo finché la situazione non è chiara. Mi sento insicuro e non tutelato. Non abbiamo i Dpi a sufficienza e gli spazi non sono ancora adeguati. Abbiamo alcuni colleghi in quarantena e noi abbiamo paura”.
Intanto stamani dalle linee della Denso qualcuno ci ha fatto sapere che “sta andando male, niente mascherine per tutti, niente igienizzanti personali e non misurano temperatura all’ingresso. Non ci hanno nemmeno distanziato correttamente”.
Dalla Pilkington arrivano notizie confortanti sul piano dell’adozione dei Dpi, per cui “chi è più vicino è dotato di mascherine e l’organizzazione è stata strutturata sulla base delle disposizioni”, spiega un operaio.
Nonostante questo i lavoratori hanno paura perché in azienda le presenze sono numericamente alte e non si sentono sicuri e protetti.