ABRUZZO. È pari a 6mila miliardi il valore del patrimonio immobiliare italiano. Il dato è stato rivelato dalla VII Edizione della pubblicazione biennale dell’Amministrazione finanziaria che ha tratto una fotografia delle caratteristiche delle abitazioni del nostro Paese.
L’analisi fonda sull’elaborazione dei dati del 2016 contenuti nel Catasto edilizio urbano, nell’Omi, nelle dichiarazioni dei redditi, e nei versamenti Imu, Tasi e nell’imposta di registro. In Italia il 75,2% delle famiglie (3 su 4) risiede in una casa di proprietà. Già nel 2016 circa l’80% degli Italiani era proprietario di casa. In testa il Molise
(93,1%), seguito da Abruzzo (88,1%), Basilicata (87,3%), Sardegna (87,6%), Valdostani (72,2%) e Campani (70,2%). Si tratta di percentuali
alte rispetto alle media europea, che si aggira intorno al 70% che ci colloca in una situazione diversa rispetto a Paesi come Germania (52%),
Gran Bretagna (64,6%) e Francia. A Roma la superficie media di un’abitazione è di 103 m2, con un valore medio di circa 323mila euro
(3.150 euro al m2), superando i 740mila euro nelle zone centrali di maggior valore. Il 71% del totale è impiegato come abitazione principale, il 14% è dato in locazione e il 2,5% è concesso in comodato ai familiari.
A Milano e Napoli sono più del 19% gli immobili locati, mentre è più bassa la percentuale di case utilizzate come abitazione principale (rispettivamente il 66,1% e il 58,9%). Il valore complessivo delle abitazioni nel capoluogo lombardo risultava, nel 2016, di circa 207,4 miliardi di euro, con una superficie media per abitazione di 88 m2 ed un valore medio di 261mila euro (2.960 euro al m2). Il valore complessivo delle abitazioni situate a Napoli è di circa 104,5 miliardi di euro, mentre la superficie media è pari a 102 m2 e il valore medio è di circa 239mila euro (2.353 euro al m2). Da questi dati si evince l’importanza, ai fini della tassazione, di questa proprietà immobiliare e le riforme ‘in itinere’ per raggiungere lo scopo.
Ciò posto, oggi si parla di un cassetto degli immobili da censire secondo il criterio del metro quadro con una revisione dell’attuale meccanismo della rendita e delle agevolazioni per gli edifici verdi. Si vuole che i dati siano comunicati, dal contribuente stesso, in un Censimento dei fabbricati come prevede l’Anagrafe tributaria con il documento conclusivo di indagine sulla fiscalità immobiliare. “L’obiettivo che emerge – scrive Cristina Bartelli – è
quello di una anagrafe integrata che consenta il dialogo dei database immobiliari dell’Age, nati e gestiti storicamente in forma separata, in
particolar modo quello oggettivo relativo agli immobili e quello soggettivo, relativo ai titolari dei diritti reali. Nel progetto di riforma l’accesso potrebbe essere esteso anche ai notai ed a tutte le professioni tecniche abilitate alla gestione dei servizi catastali per facilitare l’aggiornamento dinamico dei dati. Il cittadino sarebbe invitato, attraverso strumentazioni informatiche e di facile uso, ad una raccolta dei dati mancanti o errati relativi alle proprie proprietà, asseverati da un tecnico professionista, accreditato dall’Agenzia delle entrate”. Nella sostanza il contribuente aggiornerebbe i dati,
riferendoli alla superficie in metri quadrati, alle caratteristiche di posizione ed alla titolarità. La novità permetterebbe di transitare in
un Catasto 4.0 attraverso il metro quadrato catastale, superando – così – il livello statistico della rendita e con una stima per particolari tipologie (tipo i capannoni). Ne riuscirebbe un nuovo concetto di dinamicità della rendita, ricostruita in modo da variare in ragione di situazioni puntuali determinative di una variazione del valore reale dell’immobile tale da agevolare il risparmio energetico e quello ‘green’. Nelle conclusioni del lungo lavoro la Commissione ha sottolineato come l’ultima riforma del sistema risalga al 1939 ragion per cui occorre vedere le cose da un’angolazione nuova che superi l’obsolescenza del sistema estimativo catastale toccato parzialmente dalla riforma del 1989 degli estimi del Ceu. Senza spendere altre parole, sta per arrivare l’ennesima stangata.
Claudio de Luca