VASTO. Nella nuova puntata di “In Quarantena con...”, Giovanni Annese ha raggiunto il celebre comico Martufello, nome d’arte di Fabrizio Maturani, che è divenuto popolare grazie anche a una longeva carriera nella compagnia teatrale “Il Bagaglino“, di cui fa parte da ormai quasi trentanove anni e di cui è a tutti gli effetti una delle colonne portanti.
Come stai trascorrendo la quarantena?
“Ho la fortuna di essermi trovato nella mia casa a Sezze dove ho abbastanza spazio per muovermi e stare bene”.
Quale è l’origine del tuo nome d’arte?
“Da bambino mi chiamavano «martufello» perché ero dispettoso. Mi hanno dato quel soprannome e me lo sono portato dietro per tutta la vita”.
Quale è stato il tuo percorso artistico?
“Fin da ragazzino mi piaceva far ridere e scherzare. Non era questo il mestiere che avrei voluto fare, avrei preferito fare il «bel tenebroso», ma poi lo specchio mi ha suggerito che fosse meglio che facessi ridere e allora è iniziata la mia carriera da comico che va avanti ormai da quarantasette anni. I primi passi sono stati in una radio privata e poi sono iniziate le serate nei locali. In seguito c’è stato il salto a Roma, al Bagaglino. Ho avuto la grande fortuna di entrare in quella compagnia quasi trentanove anni fa e ancora ne faccio parte. Sono cambiate tante cose nel corso degli anni, ma non la comicità”.
Con chi hai legato di più a livello artistico?
“Ho la grande dote di essere una persona che lega con tutti perché sono generoso e gentile. Non potrei dire con chi ho legato di più dal momento che sono tutti amici e amiche. Non ho mai avuto discussioni con un collega”.
Hai avuto altre proposte nel corso degli anni?
“Sì, quando c’era ancora la lira mi è capitato di ricevere nuove proposte, anche importanti sotto il profilo economico, ma io ho sempre rifiutato perché la mia carriera era iniziata e doveva continuare al Bagaglino. Ero riuscito a diventare protagonista di quel palcoscenico e dunque non avevo interesse a lasciare per soldi. L’ultimo spettacolo – La Presidente – che è appena andato in onda, l’abbiamo registrato il 22 febbraio“.
Quale è stata l’esperienza più significativa nella tua carriera?
“Sicuramente il teatro perché dà un’emozione ogni giorno. La televisione, invece, dà la popolarità”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Il primo progetto è quello di ricominciare a lavorare, non solo io ma tutti quanti gli italiani. Ne avevo diversi: ad esempio ad ottobre doveva partire uno “One man show”. È una situazione brutta per tutti, l’Italia ha bisogno di ripartire e speriamo che possa accadere il prima possibile. Gli appuntamenti degli artisti sono stati rimandati totalmente perché il teatro è sospeso e le feste paesane probabilmente riprenderanno non prima di agosto. Penso soprattutto a tutti coloro che sono intorno all’artista sul palco: nel teatro non c’è solo la compagnia o il singolo attore, c’è tanta gente che circola intorno al teatro ed è quella più colpita da questa situazione. Speriamo che presto arrivi il vaccino perché a breve l’Italia deve ripartire”.
Consigli per chi volesse iniziare adesso a fare il tuo stesso mestiere?
“Prima bisogna studiare, ma non recitazione; la prima cosa che devono fare i ragazzi è studiare a scuola: prendersi un diploma, una laurea, imparare a parlare bene l’italiano. Un artista che ha una certa cultura è sempre più avvantaggiato. La cultura è sempre la base e bisogna metterla a disposizione della gente”.
Daresti qualche consiglio per la quarantena?
“La tranquillità. Non fatevi prendere dal panico e dalla voglia di uscire. Capisco che è dura però cerchiamo di rimanere calmi. Prima o poi finirà, spero prima che poi”.
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