X
mercoledì 6 Agosto 2025
Cerca

Alessandro Bolide: “Non è da escludere un mio ritorno a Made in Sud in futuro”

VASTO. Nel nuovo episodio di “In Quarantena con…Giovanni Annese ha intervistato Alessandro Bolide, comico e attore napoletano, volto amatissimo del celebre show televisivo «Made in Sud». In questa chiacchierata ci ha raccontato come è nata la sua passione per la comicità e i suoi propositi per il futuro.

Come stai vivendo questa quarantena?

Mi trovo a Napoli con la mia famiglia moglie e figlio. Sto vivendo la quarantena in casa come fanno tutti. Ho vissuto questo momento abbastanza strano inizialmente con sgomento, poi con abitudine“.

Come ti descriveresti in poche parole?

Ho difficoltà a descrivermi, sicuramente sono una persona che riesce sempre a sdrammatizzare e prendere tutto alla leggera, anche quando ci sono dei momenti complicati. Cerco sempre di far prevalere il sorriso in ogni situazione”.

Quando hai sentito il desiderio di dedicarti a far divertire le persone?

È stata una cosa spontanea, credo che inizialmente mi sia avvicinato alla risata come una sorta di protezione. Ero molto timido e cercavo di sdrammatizzare con il sorriso, mi facevo le battute da solo per evitare che altri mi sfottessero. Pian piano ho notato che ero portato a raccontare barzellette. Poi ho sperimentato ed è diventato un mestiere. Il mio percorso è stato quello di avvicinarmi all’inizio al teatro amatoriale, dove ho fatto dei bellissimi anni. Mi sono sempre più appassionato e mi consigliarono di fare un’accademia teatrale con altri professionisti. Ricordo che ho cominciato facendo delle comparse in alcuni film dove ho avuto modo di capire come si muovevano gli attori. Poi sono arrivati i provini. Nel 2002 ho fatto una puntata di «Un posto al sole» come protagonista e dalla reazione dei napoletani mi sono accorto che aveva funzionato”.

Quale è stato il personaggio che hai creato a cui ti sei più affezionato?

Il tormentone «Ma che ce ne fotte!?» mi ha dato molte soddisfazioni mentre una delle imitazioni a cui sono più legato è quella di James Senese. Lo chiamavo James Sienese per paura che si arrabbiasse con me. Poi quando l’ho conosciuto e mi ha persino invitato a un suo concerto per me è stato il top”.

Con chi hai legato di più del cast di «Made in Sud»?

Sono legato a tantissimi comici di «Made in Sud». In quegli altri passavamo più tempo tra di noi che non a casa con le rispettive famiglie”.

Nel tuo percorso hai avuto un comico che ti ha ispirato?

Ho amato profondamente Massimo Troisi quando non immaginavo ancora di fare questo mestiere. Lo ascoltavo nei film, facevo la sua imitazione. Mi ha sempre sbalordito perché era originale. Ho avuto la possibilità in seguito alla sua improvvisa scomparsa di contattare la famiglia e conoscere di più su di lui. I grandi sono quelli ti insegnano qualcosa senza che tu ci faccia attenzione. Lui era uno di questi”.

Da quanti anni sei all’interno di «Made in Sud»?

Sono stato nel complesso più di dieci anni. Mi sono preso una pausa per due-tre anni durante i quali ho sperimentato altro tra cinema, televisione, teatro. Sono stati dieci anni di full-immersion: dal teatro al laboratorio per poi ritrovarsi in prima serata davanti a quasi tre milioni di telespettatori”.

Mentre facevi «Made in Sud» hai avuto altre proposte?

Mentre facevo «Made in su» ho avuto la fortuna di essere contattato da Carlo Vanzina e feci un provino per «Ti presento un amico», primo film per il cinema a cui ho partecipato. Superai il provino e mi ritrovai sul set a Milano a girare accanto a Raoul Bova. Il mio ruolo era un tassista. Ho avuto la fortuna di instaurare un ottimo rapporto di stima con Raul Bova da cui è scaturita anche la partecipazione alla miniserie «Come un delfino»“.

I tuoi progetti per il futuro?

Prima che arrivasse questo momento avevo girato a Roma delle scene per il nuovo film di Edoardo Scarpetta con la regia di Mario Martone: un film storico con quattrocento comparse in costume. Spero che riesca ad andare nelle sale. Inoltre continuo a fare radio con «Crazy Ibiza», quindi abbiamo ancora la possibilità di stare vicino ai nostri ascoltatori. Un ritorno a «Made in Sud» sarebbe gradito e fattibile, però non siamo noi attori che decidiamo”.

Consigli per chi vuole iniziare a fare questo mestiere?

Consiglio di rivolgersi a persone che fanno questo lavoro. L’ideale sarebbe trovarsi una compagnia amatoriale per avere la possibilità di capire che sensazioni si provano a rapportarsi con il pubblico. Oggi c’è anche la possibilità del web che può aiutare”.

GUARDA IL VIDEO: