VASTO. L’Europeo di calcio 2020, poi diventato 2021, si inaugurerà a Roma allo Stadio Olimpico l’11 luglio dell’anno prossimo. C’è tanta aspettativa per la nostra nazione che ospiterà una manifestazione sportiva dopo le Olimpiadi invernali di Torino nel 2006 e anche per la nazionale di calcio, che sembra in un momento particolarmente propizio dal punto di vista tecnico.
L’Italia finalmente “s’è desta”?
La mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 sembra essere fortunatamente solo un brutto ricordo, indelebile, doloroso, ma solo qualcosa del passato. Ora la nazionale allenata da Mancini è totalmente in un altro periodo storico, sia da una prospettiva tecnica, sia da una prospettiva organizzativa. Sono tanti i giovani talenti che fanno parte della rosa del CT, altri sono maturi abbastanza da prendersi più di qualche responsabilità e a fare da “guida” in campo e fuori ai ragazzi più giovani. Se ne sono accorti anche addetti ai lavori e scommesse sul calcio di Betway che al 9 luglio danno l’Italia tra le prime sette favorite per la vittoria finale a quota 13,00 davanti ai campioni uscenti del Portogallo capitanati da CR7, a quota 16,00. Un’altra ottima notizia per Mancini e il suo staff è il recupero fisico di Zaniolo che si era infortunato al crociato del ginocchio destro a gennaio in occasione di Roma-Juventus. La struttura centrale della squadra è assolutamente fra le migliori d’Europa, se non del mondo: Donnarumma è il portiere più giovane d’Europa a giocare già a un certo livello da più di due anni, poi c’è Bonucci, centrale che aggiunge alla puntualità nelle chiusure un’abilità di verticalizzare e di fare gioco comune a pochi difensori; l’asse centrale continua con Jorginho del Chelsea che proprio grazie alla sua esperienza inglese ha messo più velocità di esecuzione nella sua tecnica già indiscutibile e poi c’è Immobile, uno degli attaccanti più prolifici degli ultimi cinque anni di tutta Europa. Non solo individualità, Mancini ha saputo fondare un gruppo che è riuscito a chiudere il proprio girone di qualificazione a punteggio pieno, con dieci vittorie su dieci, segnando 37 reti e subendone soltanto 4, numeri che spiegano già in larga parte quanto di buono è stato fatto dagli azzurri.
Attenzione a Inghilterra, Belgio e Francia…salvo sorprese
La nazionale di Mancini non è stata l’unica a aver vinto tutte le partite del proprio girone. Con gli azzurri c’è anche il Belgio di Lukaku, che ha fatto 30 punti in 10 gare segnando ben 40 goal e subendone uno in meno dell’Italia: anche questi sono numeri incredibili per una squadra che ha voglia di confermare quanto di meraviglioso ha fatto nei Mondiali di Russia 2018, dove ha prima eliminato il Brasile agli ottavi di finale e ha poi conquistato uno storico bronzo nella finale per il terzo e quarto posto contro l’Inghilterra. Proprio gli inglesi sono considerati dagli esperti e dalle scommesse sportive come gli assoluti favoriti per la vittoria finale, addirittura davanti ai campioni uscenti del mondo della Francia. La nazionale di Southgate sta vivendo un momento particolarmente brillante frutto anche del periodo storico che vive il calcio britannico, che può vantare alcune fra le migliori squadre d’Europa, basti pensare Manchester City, Liverpool, Tottenham e Chelsea. Anche l’età media è dalla parte della nazionale inglese: è la rosa più giovane partecipante all’Europeo, con un’età media che non raggiunge i 25 anni. L’unico dettaglio che potrebbe essere considerato una “pecca” nella squadra inglese è che il tecnico è davvero inesperto come allenatore: pur essendo un uomo di calcio navigato, avendo fatto parte di uno dei Manchester United più vincenti della storia, è comunque non molto esperto come CT. Il tecnico inglese non può vantare lo stesso palmares di Mancini, ad esempio: non è andato oltre il dodicesimo posto in Premier Leaguecon il Middlesbrough, ma ha poi però fatto molto bene con l’U21 inglese e successivamente con l’Inghilterra si è piazzato quarto ai mondiali. All’epoca dei mondiali di Russia c’era l’entusiasmo del tecnico alla sua prima apparizione ufficiale alla guida della nazionale, ma si sa che confermarsi è sempre più difficile. La terza squadra più quotata un po’ da tutti per ovvi motivi è la Francia, campione del mondo in Russia e piena di individualità di un livello altissimo, uno fra tutti Mbappé, giocatore straordinario che si sta confermando anche in Champions League. Per ciò che concerne i transalpini il valore tecnico-tattico è fuori discussione, così come l’esperienza del tecnico Didier Deschamps, ciò che invece si dovrà valutare è la coesione del gruppo: lo spogliatoio vede la presenza di molte “prime donne” e non ci sono veterani che potrebbero fare da tramite fra il tecnico e gli altri membri della squadra e questi dettagli sono fondamentali in un percorso come l’Europeo. Salvo sorprese saranno queste tre nazionali a contendersi la vittoria dell’Europeo insieme all’Italia.
Per ciò che riguarda l’Italia di Mancini è già un inizio di successo i risultati che ha ottenuto, primo fra tutti ridestare l’entusiasmo nei tifosi azzurri, che sono diventati via via sempre più numerosi al seguito degli azzurri. Ora il lavoro da fare sarà confermare la bontà delle scelte di mister Mancini, confermare il talento di tanti ragazzi come Zaniolo, Pellegrini, Sensi e Donnarumma e completare un percorso di crescita iniziato dalle ceneri di una nazionale “morente” subito dopo il mondiale vinto nel 2006 e definitivamente eclissatasi con la mancata qualificazione nel 2018 che ha rappresentato uno dei punti più bassi della storia del movimento calcistico italiano.