VASTO. Il nostro peso welter, in una sfida sulle otto riprese tra le più intense tra i suoi match da professionista, non si è risparmiato un istante, prevalendo infine tecnicamente contro l’avversario Pietro Rossetti, ostico e sempre propenso all’attacco. Al Parco degli Aquedotti di Roma, presso il campo sportivo Gerini, ieri si è disputato il match finale valevole per il Trofeo delle Cinture Wbc-Fpi in cui il nostro pugile ha mostrato tecnica, intelligenza e fegato.
“È stato un bel match”, ha esordito entusiasta il giovane campione: “Un match completo sia dal punto di vista tecnico che scenografico.” Tornare sul ring dopo alcuni mesi di fermo forzato ha probabilmente inficiato emotivamente: “Non è stato affatto semplice poiché il mio avversario era un osso duro, avanzava sempre. Tuttavia con la tecnica e la determinazione sono riuscito a fermarlo e a contrastarlo.”
In questo quinto match da professionista, con un team e un supporto straordinari e tanta determinazione, il Pugile vastese ha dato prova della sua propensione a non lasciare nulla al caso: “Sapevo di aver fatto un buon incontro e di aver dato il meglio di me. Tuttavia non ero sicuro al 100% di aver vinto, anche perché quando combatti fuori casa è sempre più difficile riportare una vittoria. Quando sei sul quadrato del ring, inoltre, pensi solo a fare bene e non tanto a immaginarti l’esito del match. Il resto viene e parla da se.”
“Sono molto soddisfatto per la vittoria ottenuta,” tiene a sottolineare Alfieri: “Tutti i sacrifici e l’impegno che ho messo per arrivare fin qui, mi stanno ripagando ogni giorno.”
Il riposo del guerriero è contemplato anche nella disciplina più rigida: Cosa pensi a riguardo? “Non mi voglio fermare e spero che questo sia solo l’inizio di una serie di straordinarie opportunità. Desidero fare un piccolo pezzo di storia di Vasto così come ha fatto Domenico Urbano prima di me.” E con la grande umiltà che contraddistingue il nostro campione, Luigi tiene d’immediato a specificare che i sacrifici sono stati tanti ma il risultato è stato possibile solo grazie ai suoi maestri Urbano e Alfredo Campitelli e al suo preparatore atletico Andrea Ialacci: “… e l’azienda per cui lavoro ( San Salvo Appalti) che mi sopporta e supporta sempre in tutto.”
È pensiero comune credere che sul ring si combatta contro un avversario. Tuttavia i più grandi campioni di sempre hanno affermato che il vero combattimento è contro se stessi:“Contro le proprie paure e i propri limiti. La differenza credo sia semplice quanto essenziale: la paura è comune a tutti, tuttavia c’è chi fugge e chi l’affronta. Spero sia solo l’inizio; spero che tanta più gente ogni giorno si appassioni a questo sport e capisca il reale significato della nobile arte.”
In questo straordinario percorso sportivo, Alfieri sottolinea quanto rilevanti siano affetti ed amici: “Desidero ringraziare tutti coloro che mi seguono, sono tutti indistintamente fantastici. Il tifo è sempre motivo di orgoglio e in questo la mia città mi aiuta davvero tanto”.