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mercoledì 30 Aprile 2025
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​Luca Mascitelli, l’ultimo “scapeciaro” di Vasto: “Antica tradizione che sta scomparendo”

VASTO. Lo “scapece” e’ un’antichissima tecnica, utilizzata per primi dai marinai per conservare il pesce sulle imbarcazioni, quando non ancora esistevano altri metodi.

Sull’origine del nome non c’è chiarezza.

C’è chi sostiene che derivi da “salsa Apicii”, ricetta a base di aceto e aglio inventata da Apicio, autore del “De re coquinaria”.

C’è chi pensa che fu coniato dagli spagnoli ai tempi della domimazione araba, quando venne perfezionata “l’escabeche”, un sugo di carne con aceto ed altri ingredienti. Sarebbe in questo caso un piatto tipico della Persia, che appare addirittura nel libro “Le mille e una notte”.

Una certezza in tutto questo però c’è, almeno qui in Abruzzo, dove la ricetta originale è rigorosamente quella vastese.

E per l’occasione abbiamo incontrato Luca Mascitelli, l’ultimo “scapeciaro” di Vasto, erede della ricetta, oltre che dell’intera storia della sua famiglia.

Da più di 100 anni, infatti, al suo interno viene tramandata quest’antica tradizione, che dal nonno Nicola è passata al papà Tommaso e che oggi, con Luca, arriva alla sua terza generazione.

Quest’ultimo ci ha accolti con estrema gentilezza nel suo laboratorio, abbiamo fatto una piccola chiacchierata e gli abbiamo chiesto qualche curiosità sull’immancabile protagonista delle nostre fiere e feste di paese.

“Ci vogliono tanta dedizione, attenzione e cura per preparare una scapece di qualità. Aceto e zafferano sono gli ingredienti fondamentali. Una volta veniva conservata dentro tini di legno, oggi in recipienti di acciaio inox. Razza, palombo e molluschi sono i pesci più utilizzati. Purtroppo questa antica tradizione si sta un pó perdendo, io non ho figli, ma sarei davvero felice di accogliere chi si dimostrasse intenzionato ad imparare”, conclude Luca, l’ultimo scapeciaro di Vasto.