VASTO. “Volevo provarla e degli amici me l’hanno procurata. La prima volta ero un po’ nervoso ed è stato anche abbastanza deludente. All’inizio non sai bene come comportarti e non sai che effetto ti farà. Quando impari come si fuma, diventa normale, una sorta di rituale. Faccio uso di erba ed hashish, il mio utilizzo è costante ma non si tratta di dipendenza”.
Così un giovane vastese racconta la sua esperienza di consumo delle droghe cosiddette leggere, iniziata a 16 anni.
Oggi ne ha 20 e fumare, prima di andare a dormire, è diventata un’abitudine.
L’assunzione di cannabis, dunque, inizia spesso ancor prima della maggiore età ed è un fenomeno molto diffuso.
Procurarsi marijuana a Vasto, racconta, non è difficile e la richiesta non sembra diminuire. “Comprarla qui, se hai i contatti giusti, è semplicissimo, basta una chiamata. Non esistono più delle vere e proprie piazze di spaccio. Il prezzo è anche relativamente basso, ma dipende dalla qualità”.
E le scuole, purtroppo, non sembrano esserne al di fuori: “Magari non c’è traffico di sostanze, ma in ogni Istituto c’è chi fuma. Non penso che le retate o i controlli possano risolvere qualcosa, a gestire il piccolo mercato sono ragazzi, non grandi spacciatori. Punire questi individui è controproducente. Bisogna colpire il pezzo grosso, non rastrellare gli ultimi degli ultimi. Abbassare il livello di chi ne fa uso è generalmente costruttivo, ma ciò non si ottiene con l’imposizione”.
L’imposizione dei genitori non sembra sempre essere efficace nel distogliere i giovani dal consumo. Anzi, in alcuni casi, in famiglia non è più un tabù: “Con i miei c’è stata qualche discussione, ma non hanno reagito negativamente. Capisco i genitori che non apprezzano che i figli fumino, ma il dialogo è l’unica soluzione”.
E proprio riguardo al tema della legalizzazione, concludendo, afferma: “Ormai l’opinione è cambiata. Bisogna accettare che la paura che le droghe facevano alle scorse generazioni non esiste più tra i giovani, soprattutto per quanto riguarda le droghe leggere.
Una così grande diffusione dovrebbe far prendere in seria considerazione la legalizzazione. Uno Stato che intende dare maggiori libertà e sottrarre soldi alle mafie ed i mercati illegali, non può evitare di legalizzarla. Ciò non significa che queste sostanze siano prive di rischi, ma i pro superano i contro”.



