VASTO. Maschere, colori, coriandoli, stelle filanti. Sfilate di bambini divertiti, le loro grida e il suono dei fischietti. Adulti forse addirittura in prima fila per sfoggiare abiti fai da te, scelti con cura nei negozi o noleggiati.
Niente di tutto questo accade nel Carnevale 2021 a causa del Covid e delle restrizioni. L’Abruzzo è in zona rossa e a farne le spese sono sicuramente le attività commerciali.
È come se si fosse accorciato il tempo della penitenza e ci trovassimo già catapultati al Mercoledì delle Ceneri.
E probabilmente gli unici a resistere sono proprio i dolci e le leccornie di questa festa, cui non possiamo proprio rinunciare e ai quali probabilmente è bene ricorrere per trovare una qualche consolazione.
Ricordiamo anche brevemente le origini di questa festa tra sacro e profano.
Essa muove i suoi primi passi nella consolidata tradizione della campagna, dove i fasti banchetti segnavano il passaggio dalla stagione invernale e quella primaverile. Quest’ultima, dunque, essendo dedicata alla semina nei campi, doveva essere annunciata con dovizia. Al via dunque a ricche portate proprio perché era usanza consumare tutti i prodotti della terra che non si potevano conservare, ma non solo.
All’orizzonte c’era il lungo digiuno quaresimale, che imponeva il cosiddetto “fioretto”, che ancora oggi qualcuno rispetta.
Il termine “carnevale”, infatti, deriva da “carnem levare” o da “carnem laxare”, che letteralmente significa “abolire la carne”, poiché al periodo in cui è concesso “banchettare”, ne segue quello dei 40 giorni fatto di astinenza e digiuno.
Tronando alle dolci consolazioni, dunque, nelle tavole vastesi spicca l’immancabile Cicerchiata, tipica delizia abruzzese.
Ogni famiglia ne tramanda una ricetta particolare. Dall’impasto al condimento del miele, dalla forma alle decorazioni, nulla è dato per scontato e ciascuna preparazione ne conferisce il particolare e personalizzato sapore. Il suo profumo e il piacere nel gustarla, però, sono inconfondibili e, fatta in casa o comprata che sia, non manca nelle tavole imbandite.
Ecco la ricetta base. E qual è il vostro segreto?
Impasto e condimento:
500 gr farina
5 uova
5 cucchiai di zucchero
5 cucchiai di olio oliva
Olio extravergine quanto basta per friggere:
Circa 450 gr di miele
2 cucchiai zucchero
Mandorle
Tutto l’occorrente (a piacere) per decorare.
Preparazione
Su un piano da lavoro disporre la farina a fontana e versare le uova, lo zucchero e l’olio. Iniziare a lavorare l’impasto fino a farlo diventare omogeneo.
È necessario lasciarlo riposare per almeno 30 minuti. A questo punto tagliarlo in piccole parti e formare dei cordoncini di pressappoco 1 cm. Ricavare i tipici piccoli dadini.
Friggere i dadini nell’olio, scolare e adagiarli su un piano di carta assorbente.
Prendere una pentola capiente, versare zucchero e miele. Far sciogliere. Versare nel composto i dadini e le mandorle, amalgamare aiutandoci con un cucchiaio di legno, e riporli su un piano per dare la forma desiderata, aiutandosi con le mani umide.