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sabato 22 Marzo 2025
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Pulizia del Lago con Legambiente e I Comuni e per “ripensarne la funzione”

VAL DI SANGRO. Si è tenuta oggi la seconda edizione di PuliAmo il Lago, una giornata di mobilitazione ambientale e di riflessione che ha visto uniti in un abbraccio reale e simbolico del lago di Bomba i paesi di Atessa, Bomba, Colledimezzo, Pietraferrazzana, Villa Santa Maria e Pennadomo. Cittadini, associazioni, sindaci ed amministratori decisi a salvaguardare il territorio e le sue risorse.  

Il Lago, sito nella media Val di Sangro, nasce nei primi anni ‘60 come importante infrastruttura per la produzione di energia idroelettrica destinata alla Capitale e diventa contestualmente luogo di inestimabile bellezza e di grande rilevanza naturalistica. A distanza di tanti anni ed alla luce delle profonde modifiche della situazione sociale ed economica del Paese, il territorio ha il dovere di ripensare la sua funzione e di promuovere una fruizione diversificata del bene comune acqua. 

Il momento di riflessione sul futuro del lago, che ha coinvolto amministratori e cittadini, ha messo al centro anche l’imminente definizione del bando regionale per l’assegnazione della nuova concessione del bacino idroelettrico, considerando che l’invaso è in attesa della più importante e costosa attività di manutenzione straordinaria prevista per legge. La concessione della Grande Derivazione per uso Idroelettrico S. Angelo, che comprende i laghi di Bomba e Casoli e la centrale di Altino, è scaduta a luglio 2013 e la recente normativa affida alla regione Abruzzo la proprietà ed il compito di indire il bando per affidare una nuova concessione. 

 

I gestori di grandi derivazioni per uso idroelettrico sono tenuti per legge (art. 114 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) ad effettuare il dragaggio degli invasi al fine di assicurare il mantenimento della capacità e salvaguardare la qualità dell’acqua, ma i laghi di Bomba e Casoli non sono mai stati sottoposti a 

simili interventi. Negli ultimi anni, inoltre, a causa del mancato dragaggio, il livello dell’acqua si è notevolmente abbassato offrendo, in modo particolare nella stagione estiva, un panorama di incuria e di degrado non degno della bellezza dei luoghi e rendendo estremamente difficoltoso il prelievo di acqua da parte dei mezzi aerei antincendio.  

 

Si è evidenziata la necessità di realizzare interventi capaci di migliorare l’efficienza dell’infrastruttura finalizzata alla produzione dell’energia idroelettrica. Questa modernizzazione passa attraverso una maggiore attenzione all’innovazione con interventi di adeguamento e di rinnovamento della diga atti a rendere la sua presenza e la sua gestione sostenibile per l’ambiente e per la comunità, ponderando obiettivi energetici e ambientali. Un territorio che deve puntare a diventare 100% rinnovabile. Da qui la proposta ai comuni di iniziare a lavorare sulle comunità energetiche rinnovabili, ovvero alla possibilità per cittadini, associazioni ed imprese di installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di autoconsumarla. 

 

Il lago di Bomba è stato interessato dagli anni ‘80 anche da ingenti investimenti pubblici per promuovere lo sviluppo turistico dei luoghi. Il progetto è stato caratterizzato da alterne fortune ed il territorio attualmente ospita diverse importanti infrastrutture in totale stato di abbandono e prossime alla definitiva distruzione. Ora che il lago di Bomba non riveste più il fondamentale ruolo di fonte di energia che aveva negli anni ’60, occorre investire nel turismo attivo e sostenibile attraverso la rigenerazione ed il recupero delle strutture esistenti e puntando sulla qualità della rete dei servizi