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lunedì 16 Giugno 2025
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Aggressione agente: “Poliziotti penitenziari soli e allo sbaraglio, i vertici si dimettano”

ABRUZZO. Altissima tensione nel carcere di Pescara. E protesta il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo del personale di Polizia in servizio nelle carceri del Paese. “Giovedì 28 ottobre due Assistente Capo coordinatori del Corpo di Polizia Penitenziaria sono tempestivamente intervenuti dopo che un detenuto italiano, con criticità psichiatriche, aveva dato fuoco al materasso della cella”,​ denuncia Angelo Cantoro, segretario locale del SAPPE. “Al loro intervento, però, posto in essere anche con un estintore, il detenuto ha reagito con inaudita violenza contro i poliziotti, tanto da strappare l’estintore dalle loro mani per poi spruzzarne il contenuto contro i due e l’infermiere che stava somministrando le terapie. Sono stati atti di terrore e violenza: il detenuto ha sfondato la porta dell’infermeria del carcere, distruggendo suppellettili e vari strumenti di lavoro. I due poliziotti, anche con l’ausilio di altri colleghi, hanno finalmente contenuto la furia violenta del detenuto, che si è quindi calmato ed è stato visitato in infermeria. I due Assistenti capo coordinatori, aggrediti ed intossicati dalle esalazioni dell’estintore, sono invece ricorsi alle cure del Pronto Soccorso del locale Nosocomio”.

Giuseppe Ninu, segretario regionale del SAPPE Abruzzo, denuncia come​ “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza dell’Istituto. Il personale di Polizia Penitenziaria, sotto organico di ben 55 unità, è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione”.

Durissimo il giudizio di Donato Capece, segretario generale del SAPPE:​ “I numeri degli eventi critici accaduti nelle carceri italiane nel primo semestre del 2021 sono allucinanti: 5.290 atti di autolesionismo, 44 decessi per cause naturali, 6 suicidi e 738 sventati dalla Polizia Penitenziaria, 3.823 colluttazioni, 503 ferimenti. In pratica, ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre.​ Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano.​ Anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G. e fatto aumentare il numero degli eventi critici, merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione.​ Se gli attuali vertici non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari​ DEVONO DIMETTERSI TUTTI! Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’Amministrazione Penitenziaria ha affidato e le politiche penitenziari ai Garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture. E’ una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni, dalla politica e soprattutto da Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.

Il SAPPE evidenzia infine che, nello stesso arco di tempo, “nella Casa circondariale di Pescara si sono contati 31 atti di autolesionismo, 2 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 10 colluttazioni e 2 ferimenti:​ cifre allarmanti ma comunque contenute grazie alla professionalità, all’abnegazione ed al senso del dovere della Polizia Penitenziaria, che – ripeto – ha comunque bisogno di uomini e nuovi strumenti operativi per fronteggiare l’emergenza in atto”.