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venerdì 20 Giugno 2025
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È uscito “Radici”, raccolta di poesie di Duilio Martino e una è dedicata a Vasto

FRAINE. L’amore per la propria terra natia. Essere costretti a lasciarla, ma poi tornare. E quando si è fuori capirne l’importanza e che nonostante tutto quell’abbandono forzato ha lasciato intatti i ricordi. Infine, la malinconia di scoprire il destino che tocca a quei luoghi che sembrano così lontani dalle esigenze della vita frenetica ed appagante, che solo le grandi città industrializzate possono dare, o sembra che diano.

Con una delicatezza a volte disarmante, solo come una poesia veramente evocativa sa fare, Duilio Martino ha impresso nelle sue tutto questo.

È uscita da poco la sua prima raccolta dal titolo, difficilmente confondibile, “Radici”, per la quale sono state scelte le più belle, nonché molte delle quali hanno ricevuto stimate acclamazioni e riconoscimenti. E non da ultime ben 10 dal premio nazionale Histonium, il cui patron Luigi Alfieri Medea è da poco scomparso. Il poeta originario di Fraine, dunque, ha all’attivo almeno 530 componimenti: “Ho iniziato quasi per gioco con un libricino, dal titolo ‘La mia piccola città di montagna’, in cui ho tracciato la storia del mio paese. Al suo interno c’è il frutto di tante ricerche, dalla sua nascita al brigantaggio, fino alle emigrazioni. E su questo ultimo tema, grazie a degli appunti di mio padre, sono stato il primo a tirar fuori la tragica storia di Utopia, il piroscafo che si inabissó nel 1891 nella Baia di Gibilterra, partito da Trieste, e che causò la morte di 15 frainesi su 18. Così oggi in paese c’è una stele con sovrascritta la poesia che vi dedicai. E dopo alcuni altri componimenti, mi sono appassionato tanto da approfondire le tecniche stilistiche, sempre ispirato dalle tradizioni religiose e sociali della mia terra”. Un attento conoscitore di questa parte d’Abruzzo che va dalla costa all’entroterra e che a suo dire andrebbe ancor più valorizzata in una virtuosa immagine che le faccia danzare l’una con l’altra. 

“Amo la bellissima Vasto dove ho anche tanti ricordi. Quello che ferisce è assistere allo svuotamento degli splendidi borghi montuosi alle sue spalle. La politica dovrebbe fare qualcosa di concreto perché è davvero un peccato sprecare così grandi occasioni”, spiega Martino. 

Una delle sue poesie, infine, è dedicata proprio alla nostra città. Buona lettura! 

Sogno sul mare del Vasto

E’ tardi! E’ tardi e incombe già la sera

l’ascesa del crepuscolo solerte

con gli ocra i bei vermigli e gli ori adagia

sulle sponde adrïatiche deserte.

Su seta gli ornamenti del tramonto

la brezza lo accarezza il gentil velo

bisbiglia anche il trabocco mentre al colle

il vespro sposa Vasto col suo cielo.

I dubbi in sguardi attenti e gongolanti

s’appurano in inutile premura

sgambettano due bimbi giubilanti

su bianchi lidi che non li spaürano.

Stringendo a se la sposa ride il vecchio

due rughe il dolce viaggio non incrinano

e nell’offrire al sogno il grigio petto

tra mille stelle liete il dì declina.