VASTO. Quando si usa l’espressione “istruzione parentale” è per indicare un tipo di educazione che viene impartita direttamente dai genitori e che non obbliga lo studente a frequentare alcuna aula scolastica.
Ciò vuol dire che l’alunno avrà come maestri e/o professori direttamente sua madre e/o suo padre o chi ne fa le veci.
Questi ultimi però prima dovranno presentare i documenti richiesti dalla normativa vigente, presso un istituto scolastico. Tra l’altro, l’adolescente o il bambino dovrà conseguire una prova ogni anno, per dimostrare di aver appreso le conoscenze minime richieste dallo Stato.
Istruzione parentale: tutto quello che c’è da sapere
La richiesta di istruzione parentale può essere presentata anche in Italia con apposita documentazione e tale tipo di educazione viene indicata anche con il termine “home schooling”. Come si può intuire dalla parola inglese, ciò riguarda la possibilità di istruire i propri figli in modo autonomo, senza che questi ultimi debbano frequentare scuole e/o corsi.
Il discorso però non è così semplice, prima di tutto perché il padre e la madre del bambino o dell’adolescente dovranno dimostrare di avere le competenze necessarie per poter educare il figlio. Oltre a questo, dovranno anche mostrare di possedere la disponibilità economica per poter compiere un percorso di questo tipo. Per capire meglio il funzionamento di questo tipo di studio, si può suggerire di considerare come insegnanti proprio i genitori dell’alunno.
Saranno proprio questi ultimi infatti a far sì che egli apprenda tutte le basi delle discipline previste nei programmi ministeriali. In alternativa, si può scegliere di affidare il compito dell’insegnamento a un tutor esterno. Ne conseguono dubbi però riguardo l’ottenimento delle certificazioni, come ad esempio la licenza media e anche il diploma. A riguardo si può affermare che l’alunno risulterà comunque iscritto a scuola e sarà proprio l’istituto a garantirgli la possibilità di diplomarsi.
Le altre caratteristiche di questo sistema educativo particolare
Lo studente che studia in modalità homeschooling in realtà risulterà iscritto presso una scuola, ma ciò non vuol dire che egli debba frequentarla. Chi si occuperà della sua educazione infatti, nel momento in cui effettua richiesta, presenta i documenti presso un istituto. Proprio qui, entro la fine di giugno di ogni anno scolastico, l’alunno dovrà sostenere un esame di idoneità, il cui risultato sarà in grado di affermare o meno che egli abbia acquisito le stesse conoscenze degli alunni frequentanti. È necessario infatti che l’adolescente dimostri di aver ottenuto i cosiddetti “obiettivi formativi minimi”.
Si deve precisare anche che i parenti non sono tenuti a seguire obbligatoriamente alla lettera tutti i programmi ministeriali, né ad affrontare gli argomenti delle varie discipline allo stesso modo. La normativa italiana infatti prevede che ognuno riceva istruzione, ma i tutori o genitori non hanno regole riguardanti la modalità. Questo significa che ognuno potrà soffermarsi su una tematica piuttosto che su un’altra o magari dedicare più tempo a una materia specifica.
Certamente però non si deve dimenticare che lo studente debba poi raggiungere una conoscenza basica prevista dallo Stato. Se infatti non dovesse superare l’esame di idoneità, ciò indicherebbe la presenza di lacune nel suo bagaglio culturale. Non sono poche le famiglie che in Italia hanno optato per questo sistema educativo così particolare, che però richiede anche un certo livello di competenze culturali da parte della madre e padre del bambino.