X
martedì 22 Aprile 2025
Cerca

Ecco come il Pnrr aiuta il cambiamento: “Errore storico non cogliere l’opportunità”

VASTO. Sanità, scuola e l’intera comunità è stata messa a dura prova dalla pandemia e ora la guerra sembra aver ulteriormente frenato il futuro. 

Ma lo sguardo va oltre nonostante tutto e il Pnrr ne costituisce la vela che può muovere la società verso l’innovazione. 

In che modo i fondi possono aiutare in questo desiderio di progresso lo hanno spiegato i rappresentanti di queste istituzioni nel corso del convegno che si è svolto ieri nella cornice della panicoteca di Palazzo d’Avalos. 

Ad aprire il lavori Emma Columbo, presidente del Rotary club di Vasto. 

A tirare le fila dell’impegno che l’emergenza sanitaria ha richiesto è stato Giuseppe Torzi, direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl. 

Della complessa organizzazione all’attività di raccolta dati, fino alle diverse operatività messe in campo, questi i temi affrontati da Torzi che ne ha anche esposto i numeri. 

“52mila casi nei primi due mesi, a partire dal primo marzo 2020. Una mole di lavoro rilevante. 460mila telefonate, di cui le persone che hanno richiesto un intervento è di oltre 29mila casi. 53.529 green pass rilasciati fino a marzo 2022. E la vera svolta è arrivata con le vaccinazioni fornite in tempi rapidi. Poi, al 13 marzo 2022, sono complessivamente 841mila le dosi somministrate, di cui 223 mila con la terza. 

I fondi che ora sono a disposizione ci permettono di puntare ad un sistema informativo integrato che possa dialogare con gli altri, come per esempio quello della scuola. La sanità deve tener conto della sfida che ha dovuto affrontare e del cambiamento che ha suscitato nella comunità, cercando di programmare inziaitve che possano avere una ricaduta anche in termini di integrazione quelle disuguaglianze che la pandemia ha accentuato”. 

A dare voce alla scuola la dirigente dell’Itset Palizzi Nicoletta Del Re: “Innovazione e desiderio di ripartire. Abbiamo vissuto difficoltà di gestione dalle quali potevamo farci travolgere oppure scegliere la via dell’opportunità per andare avanti verso nuove mete. La scuola ha avuto la forza di guardare alla realtà minacciosa con uno sguardo proiettato verso il futuro e cercare nuovi metodi e strumenti perché quello che avevamo non bastava o non era adeguato. E allora la Dad, aule all’aperto, potenziamento dei campi sportivi, ambienti di apprendimento all’aperto. Il Pnrr ora rappresenta il futuro nelle aree di intervento quali digitalizzazione, rivoluzione verde infrastrutture per mobilità sostenibile, inclusione, salute, istruzione e ricerca, obiettivi rispetto ai quali la scuola è al centro per migliorare la società. Asili nido per la prima infanzia, risorse per il personale, tempo pieno. Queste solo alcune delle opportunità concrete che il Pnrr ci offre”.

E l’assessore al Welfare Nicola Della Gatta ha sviluppato due considerazioni: “una di metodo e una di merito. 

La prima riguarda la scelta di individuare gli Ambiti Territoriali come soggetti attivi sia in fase programmatoria e di progettazione, ma anche come soggetti attuatori delle azioni che si porranno in essere. Un grande slancio che si fonda su un preciso presupposto operativo: gli enti locali sono le dimensioni istituzionali maggiormente in grado di conoscere i bisogni della popolazione e di predisporre iniziative concrete in grado di riscontrarli. Questa visione impone, tuttavia, una rinnovata governance degli ambiti territoriali, maggiormente integrata con gli Enti del Terzo Settore che, per loro stessa natura, sono conoscitori diretti di istanze e necessità presso le relative comunità di appartenenza. Come sapete Vasto è ente capofila dell’Ambito 07 ‘Vastese’ e devo dare atto che con i Sindaci e i colleghi assessori di tutti i 9 comuni c’è piena convergenza ed attiva operosità, anche rispetto alla costruzione delle progettualità del PNRR. Come ambito abbiamo formalizzato l’adesione a tutti i 7 assi progettuali…in 5, ovvero quelli che vedranno i minori progetti finanziati su base regionale, unendoci con gli altri ambiti della provincia e in due presentandoci come singolo ambito: sono quello relativo agli interventi inerenti il sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini e quello relativo ai percorsi di autonomia delle persone con disabilità. 

Ora la valutazione di merito. Il PNRR si sforza, in modo evidente, di categorizzare una società che vive in un frangente storico caratterizzato da grandissima vulnerabilità e velocità di cambiamenti. La domanda che dobbiamo porci, a mio parere, è: sapremo sfruttare – a livello centrale e a livello periferico – gli spazi, che pure, il piano si lascia in quantità ridottissima, di aggiornare le azioni operative da assumersi? Nonostante le misure adottate nel raggio d’azione della Missione5, infatti, propongano perlopiù soluzioni “classiche”, ovvero senza rilevanti novità per il sistema di riferimento, emergono tuttavia spazi di possibile innovazione. Credo che, per non lasciare nulla al caso dobbiamo – e dovremo – dedicarci instancabilmente, cominciando entro brevissimo tempo, a rendere pienamente operative strutture di interscambio istituzionale che superino le secche burocratiche che affliggono la nostra pubblica amministrazione. La rete Istituzioni-Terzo Settore, che va rafforzata, sarà il binario su cui correrà questo percorso molto esigente. Se la pandemia prima, la guerra ora, ci hanno insegnato qualcosa, è che siamo parte di un’unica comunità umana: che nessuno si salva da solo e girarci dall’altra parte, di fronte alle difficoltà di un altro essere umano, è la scelta più facile, ma anche la più triste ed illogica che si possa fare. 

Il PNRR è un treno che passa ora, e lasciarlo scorrere sotto i nostri occhi senza prenderlo sarebbe giudicato un imperdonabile errore storico che graverebbe sui nostri cittadini di domani. È una chiamata della storia alla responsabilità, una chiamata a cui nessuno di noi può sottrarsi. Saliamo su questo treno, facciamo in modo che proceda a velocità stabile, e che ci porti verso una società più giusta e consapevole, una società inclusiva e coesa, dove la fragilità sia accolta, compresa e valorizzata dalla prossimità di una comunità pienamente umana. È questa la nostra sfida e confido che la vinceremo insieme”.